Inter e Milan - sottolinea la Gazzetta dello Sport - hanno depositato ieri le oltre 750 pagine del progetto di fattibilità dello stadio che prenderà il posto del Meazza. Anche se le immagini del nuovo distretto di San Siro sono solo bozze preliminari, senza ancora un progetto architettonico da valutare, sono comunque il segno che i due club hanno imboccato la strada che porta al futuro. "Abbiamo lavorato e lavoreremo per creare lo stadio più bello del mondo», racconta alla rosea compiaciuto il presidente del Milan Paolo Scaroni. Che insieme ad Alessandro Antonello, a.d. corporate dell’Inter, e Ivan Gazidis, a.d. milanista, spiega il passo concreto mosso insieme dai due club. 

Innanzitutto, lo stadio da 60-65mila posti che sarà costruito nella zona occupata oggi dai parcheggi del Meazza e sul quale Inter e Milan avranno un diritto di superficie per 90 anni; c’è tutta un’area entertainment che dovrà far vivere San Siro 365 giorni l’anno e a pieno regime darà lavoro a 3500 persone; c’è un investimento totale di 1,2 miliardi, nel quale rientrano anche i costi per la demolizione del Meazza e che per la parte extra calcio potrebbe coinvolgere anche altri soggetti al di là dei due club. L’obiettivo è costruire lo stadio entro la fine del 2023, giocare la prima partita nel 2024 e ospitare la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026.

"La domanda presentata ieri a Palazzo Marino - si legge sulla Gazzetta dello Sport - è il punto di partenza di tutto: Inter e Milan, che lavorano a braccetto da ottobre scorso e hanno via via abbandonato l’idea di ristrutturare il Meazza (impianto, vecchio, costi alti, risultato incerto), chiedono la dichiarazione di pubblico interesse del Comune di Milano, che entro 90 giorni dovrà esprimersi. Se arriverà il sì, si passerà all’elaborazione del progetto vero e proprio che coinvolgerà i più importanti studi di architettura internazionali specializzati in arene sportive. Il no non viene nemmeno preso in considerazione dai club, anche hanno almeno altre tre zone dove potersi trasferire, con Sesto San Giovanni in pole. Una grande sfida San Siro resta la prima opzione".

"La nostra è una grande sfida - spiega Gazidis -, vogliamo fare qualcosa di ambizioso, è necessario per far crescere il calcio italiano". Il progetto risponde alle linee guida della legge sugli stadi, che permette di derogare i limiti imposti dai piani regolatori sulle volumetrie: è qui che si gioca - sottolinea la rosea - la partita con il Comune e con l’ufficio tecnico che ora dovrà valutare il progetto. Inter e Milan per rientrare dagli investimenti hanno previsto un centro commerciale da 65.000 mq e altri spazi per intrattenimento-uffici-albergo di circa 85.000, con un indice volumetrico dello 0,70%, il doppio di quello previsto oggi nella zona di San Siro. Troppo? Si saprà tra tre mesi. «Vogliamo lavorare con le istituzioni e con i cittadini - racconta Antonello -, il nostro è un progetto per creare un nuovo centro di Milano». In molti, tra politici e tifosi vip, si sono già espressi contro l’abbattimento del Meazza. E il sindaco Sala, che ha più volte ribadito di voler celebrare l’apertura dei Giochi del 2026 nell’impianto attuale, cosa ne pensa? Come dice Scaroni, «ora ha capito l’esigenza di costruire il nuovo stadio»

VIDEO - L'ATTESA E' FINITA, BARELLA E' A MILANO

Sezione: Copertina / Data: Gio 11 luglio 2019 alle 08:54
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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