Enzo Maresca è da poco diventato l'allenatore del Leicester, ma è ancora vivido il ricordo della Champions League vinta come vice di Pep Guardiola. Ecco le sue parole alla Gazzetta dello Sport

Riavvolgiamo il nastro. Come arriva al City e a Guardiola?
"Nel 2019 lavoravo con Manuel Pellegrini al West Ham. L’esperienza si chiude a fine anno e nei primi giorni del 2020 vengo a Manchester per vedere gli allenamenti di Guardiola. Pep mi accoglie, resto 4 giorni e nasce un bel rapporto. Non l’avevo mai visto prima, ma ci troviamo subito. Restiamo in contatto e in estate mi offrono di guidare l’Under 23 del City. Accetto con entusiasmo e la squadra vince il campionato per la prima volta nella storia. Il rapporto con Pep cresce".

Parliamo di Guardiola.
"Il miglior allenatore del mondo, un direttore d’orchestra inimitabile. Per lui ogni musicista è fondamentale e si preoccupa che tutti si sentano a loro agio e suonino al meglio, che sia un dirigente, di un calciatore o l’ultimo arrivato tra i magazzinieri. L’armonia è un concetto assoluto che veste l’intero gruppo".

Arriviamo alla finale con l’Inter. Altra citazione: «Pep ha vinto la Champions solo col Barça di Messi».
"E aggiungiamo anche il mantra dell’ossessione. Non era così, e per un motivo molto semplice: Pep è un vincente, in pochi anni ha conquistato 35 titoli e 12 dei 15 campionati a cui ha partecipato. Vuole trionfare in Champions non per zittire la critica ma perché la vittoria è il suo obiettivo".

Altra citazione sulla finale: «Il City vince facile».
"Sì, lo sentivo anche io. Beh, chi la pensava così non conosce l’Inter di Inzaghi. A noi al City una cosa del genere non è mai passata per la testa. Abbiamo sempre pensato che sarebbe stata una finale complicata, equilibrata. Non per falsa modestia ma per grande rispetto. Quando Pep ha detto che gli italiani sullo 0-0 pensano di essere in vantaggio è stata considerata come una frecciata, ma non è così".

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!

Sezione: Copertina / Data: Dom 18 giugno 2023 alle 08:49 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print