"Per chi tiferò? Rispondono i sentimenti". Alla vigilia di Fiorentina-Inter, il doppio ex Stefan Jovetic si concede in una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. 

Qualcosa che non rifarebbe?
"Che domandone, dura rispondere. Il periodo di Firenze è unico, città splendida e gente appassionata. Andai al Manchester City, nel 2013, per ambizione: mi voleva la Juventus, ma non avrei mai potuto tradire i miei tifosi. Al contempo, però, volevo vincere: la Premier, il campionato più difficile in assoluto, e la Coppa di Lega sono indimenticabili. L’errore fu rifiutare il Real Madrid nel 2009, non ero pronto. Ecco, se potessi tornare indietro...".

Chiesa, per certi aspetti, è lo Jovetic di oggi?
"Situazioni simili, ma ognuno decide con la propria testa. Un consiglio da dargli? Non deve ascoltare tutte queste voci, conta solo il campo. Al momento giusto farà le opportune valutazioni".

Un pronostico per domani.
"Match aperto, spero nel successo della Fiorentina. L’Inter è un’ottima squadra, tuttavia meno attrezzata della Juve: Sarri ha più di 20 titolari, questo potrebbe incidere nella lotta per lo scudetto".

Milano, all’inizio del 2015, fu un’illusione…
"Alla grande fino a dicembre, quella sconfitta con la Lazio aprì la crisi. Dopodiché Mancini iniziò a cambiare formazione, sostituendo o lasciando fuori il sottoscritto, a volte, anche quando non l’avrebbe meritato. Detto ciò, ho degli ottimi ricordi della mia esperienza all’Inter".

Con Prandelli e Mihajlovic, invece, fu diverso.
"Bel rapporto con Cesare, gestì perfettamente un ragazzino che voleva spaccare il mondo: gli voglio bene. Altrettanto a Sinisa, un super guerriero al quale sono legato in maniera speciale. L’ambiente dello sport, e non solo, gli è accanto: sono sicuro che stravincerà la battaglia contro la malattia".

Montella rischia la panchina: sensazioni?
"Ottimo allenatore, vorrei che restasse. Quanto mi fece divertire con il suo gioco, veloce e sempre palla a terra. E c’era qualità, le ricordo l’attacco: Jovetic al centro da “falso nueve”, Cuadrado a destra, Ljajic a sinistra. E sa una cosa? Conservo un file con le mie migliori giocate, con quei riccioloni al vento, delle stagioni con la Viola: le guardo ancora. Non per nostalgia, mi aiutano a caricarmi".

A questo punto, la aspettiamo di nuovo in Serie A.
"Il contratto con il Monaco è valido fino al 2021, ho profondo rispetto per il club: darò sempre il 100%, poi chissà… L’Italia è la mia seconda casa, un giorno sarei felice di tornare". 

Sezione: Copertina / Data: Sab 14 dicembre 2019 alle 08:19 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print