Unione d'intenti. Questo è il dato principale percepito dopo la conferenza stampa congiunta di ieri. Antonio Conte e Beppe Marotta si sono presentati davanti ai microfoni per rispondere (a distanza) alle domande dei cronisti, confermando la salda intesa raggiunta a villa Bellini. Una testimonianza vera, tangibile nelle parole di entrambi: dai termini usati ai concetti. La foto con Zhang e Ausilio ha poi rappresentato quasi la chiusura del cerchio. Si rema tutti dalla stessa parte.

La sostanza, riassunta dalla Gazzetta dello Sport, è piuttosto semplice: la società evita fughe in avanti per quanto riguarda gli obiettivi e l'allenatore gestisce meglio le uscite pubbliche. D'altronde, lo stesso Conte ha ammesso di dover imparare a godersi maggiormente i traguardi raggiunti, anche se questi non fanno per forza rima con "vittoria". Allo stesso tempo, Marotta non ha lesinato complimenti al tecnico leccese, evidenziandone i meriti a 360 gradi nella crescita dell'Inter. Nessun accenno allo scudetto, nessun rimando alla Juventus. L'intenzione è quella di confermarsi a livelli competitivi dentro e fuori i confini nazionali. "Anche senza quel Kanté che ha strappato un sorriso grande così a Conte, alla domanda se il francese fosse il 'nuovo Lukaku'. «I tempi sono cambiati», ha detto il tecnico. Ma il sorriso valeva di più. Perché è più facile controllare le parole delle emozioni", sottolinea la rosea.

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Sezione: Copertina / Data: Sab 26 settembre 2020 alle 08:49 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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