Niente più regno dell'Asado. Questo quanto afferma la Gazzetta dello Sport, che ricorda come Erick Thohir abbia voluto dare un segnale di rottura col recente passato, evitando le conferme di Cambiasso, Samuel e Milito, e tenendo il solo Zanetti come dirigente. Un mesaggio chiaro: si mette il punto e si riparte. "Il fatto è che nell’Inter fino all’apoteosi del Triplete a bilanciare l’influenza di Zanetti & C. c’erano personaggi con due palle così come Materazzi, Stankovic, Chivu, Sneijder, Maicon, Lucio ed Eto’o. Gente tosta, che non frequentava gli argentini fuori dal campo, ma ne pareggiava il peso tra spogliatoio e campo", evidenzia la Gazzetta. Poi, secondo la rosea, l'addio di molti tra questi ha in qualche modo condizionato in maniera errata le scelte societarie di Moratti. "Ora la lacuna è stata colmata con due pitbull come Medel e M’Vila. E questo apre il nuovo capitolo. Perché si sta formando il cuore pulsante di un’Inter pronta a tornare dura e colossale (in chili e centimetri) sotto sembianze diverse. M’Vila fa paura soltanto a vederlo, Medel ha tutto per diventare il nuovo Simeone. L’uomo che si prende di forza il cuore dei tifosi per la rabbia agonistica, la cattiveria, la garra che sa mettere in campo", si legge. Senza dimenticare Jesus, Vidic, Kovacic, Icardi e Handanovic. Nuova Era Inter. 

Sezione: Copertina / Data: Ven 25 luglio 2014 alle 10:06 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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