Dopo la splendida prestazione di ieri sera, con Drogba che non lo superava neanche se fosse stato in macchina, per il difensore nerazzurro Lucio sono arrivati elogi in quantità industriale: "Sembra Spartacus al Colosseo", scrive la Gazzetta dello Sport, "E' stato un muro invalicabile", commentano in tantissimi. Forse in troppi hanno capito solo ieri quanto sia straordinario questo difensore: ormai, da inizio anno il brasiliano è un uomo insostituibile nello scacchiere nerazzurro, capace di togliere il posto all'eterno Ivan Cordoba e di non mollarlo più, proprio come ha fatto nel suo Brasile, dove Dunga non lo toglierebbe per nessun motivo al mondo. Il popolo verdeoro è legatissimo al proprio capitano: Lucio nella Seleçao è un'istituzione, così come lo era al Bayern Monaco e così come è nell'Inter da settembre, solo che qualcuno lo sta scoprendo solo adesso. Una partita impressionante, ieri sera: più guardo le immagini dei suoi interventi meravigliosi, e più penso a quanto sia straordinario lui, ma non solo.

Straordinaria, e va detto ad altissima voce, è stata anche la dirigenza dell'Inter, che per poco più di 3 milioni lo ha strappato in una mattina di luglio al Bayern Monaco. Aveva voglia di Italia, Lucio, aveva voglia di una società vincente che lo accogliesse a braccia aperte; contemporaneamente, dalle parti di Milano Josè Mourinho cercava un difensore capace di fare il leader al fianco di Samuel e di tenere alta la difesa, cosa alla quale Cordoba non è abituato. Doveva arrivare dal Chelsea (guarda caso) Ricardo Carvalho, per 10 milioni di euro: Mou lo voleva fortemente, era un suo pupillo da tempo, ma l'Inter ha preferito aspettare perchè 10 milioni per un Carvalho sul viale del tramonto parevano troppi e quando è venuta fuori l'intenzione di Lucio, senza nemmeno un briciolo di concorrenza, lo è andato a prendere a Monaco di Baviera con una lucidità impressionante.

Avete letto bene, signori, poco più di tre milioni, quasi quattro, questo è quanto è stato pagato il muro invalicabile di ieri sera, uno dei difensori più forti al mondo. La carta d'identità segna 31 anni, non troppi per un difensore, e poi quando si vede una società rivale che ambiva per sua stessa ammissione agli stessi traguardi, e che poi per la stessa cifra prende Fabio Grosso che di anni ne ha 32 (a novembre 33), allora rifletti su quanto sia decisiva l'abilità sul mercato di un dirigente. Complimenti all'Inter, complimenti a Marco Branca, Lele Oriali e Piero Ausilio, e a chi altro c'è dietro a questo straordinario colpo di mercato: è questa la vera forza dell'Inter, una dirigenza da applausi.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Gio 25 febbraio 2010 alle 19:48
Autore: Fabrizio Romano
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