Sono uno che in 22 anni ha visto decine di scandali che hanno segnato, logorato, martoriato, allontanato e alla fine persino assuefatto gli appassionati di calcio. Modificandoli. Di anno in anno in anno. Di scandalo in scandalo.
Dal 1980, anno del primo grande scandalo legato al calcio scommesse (ce ne erano stati altri ma non così rilevanti), siamo arrivati a un torpore, misto sgomento, alle notizie pessime che il calcio distribuisce come un pusher che collabora attivamente al declino del suo “cliente”.
In un mese e mezzo è accaduto di tutto. E le conseguenze sono quelle che vi racconterò alla fine di questo articolo:
Nel corso della stagione 2011/12 vengono inquisiti per vicende legate al calcio scommesse (e poi condannati) illustri personaggi tra cui spiccano Beppe Signori e Cristiano Doni.
Impariamo a conoscere i nuovi Trinca e Cruciani, che questa volta vengono chiamati gli Zingari, poi figure improbabili come Gervasoni, Paoloni e altri. La stagione viene arricchita dalle dichiarazioni di Agnelli che chiede con la sensibilità del martello di Thor, risarcimenti e scudetti. Si instaura un comico tavolo della pace e alla fine tutto resta come prima. Agnelli intuisce poi che lo scudetto è possibile e inizia a far leva sulla pancia del tifo juventino, invocando la terza stella. Le polemiche degenerano e rendono violente le discussioni. E intanto il Coni e la Federazione nel far west perdono sempre più credito residuo.
Il collasso parte però da un evento drammatico.

14 Aprile
Muore in diretta tv Piermario Morosini, centrocampista del Livorno di soli 25 anni. Colto da un arresto cardiaco nel primo tempo di Pescara-Livorno. L'ambulanza che soccorre Morosini viene ostacolata per qualche minuto da un’auto della polizia municipale, che ne ostacola l’ingresso in campo. Per rimuovere l’auto viene rotto un vetro. Ma l’altro argomento di discussione diventa anche il defibrillatore che arriva in ritardo e non è presente all’interno dello stadio. I due fatti rivelano sia la mentalità cialtrona che regna nel nostro Paese, sia l’assenza di uniformità del rispetto delle regole sanitarie.
I giorni successivi la gente sembra scossa. Poi..

22 aprile
Nel corso di Genoa-Siena i tifosi della Gradinata Nord, si fanno prendere da un impeto di isterismo collettivo per l'andamento della gara, provocando l'interruzione del match attraverso il lancio di petardi. Qualche minuto dopo costringono con le minacce i giocatori della loro squadra a togliersi le maglie e consegnarle. Una scena ripresa da tutto il mondo e che ci declassa ulteriormente come polo calcistico di riferimento. Piccolo particolare: un’ora prima gli stessi tifosi “commemoravano” la morte di Morosini.
30 aprile
Una settimana dopo sono in corso ancora polemiche per la vicenda Morosini e i fatti di Genova. Così i giocatori della Lazio decidono di dare uno show “per non dimenticare”. Una rissa in campo, nei secondi finali, a causa di un gol causato da un fischio, probabilmente proveniente dalle tribune, che fa fermare alcuni giocatori della Lazio convinti che il match fosse finito mentre l’Udinese prosegue andando a segno con Pereyra per il 2-0 finale. La partita era comunque già decisa. Ma nonostante questo si scatena una gazzarra che coinvolge anche alcuni dirigenti delle due squadre.

02 maggio
È il 32’ del primo tempo di Fiorentina - Novara: i viola, sotto 2-0, Delio Rossi non vuole aspettare l’intervallo e mette subito mano ai cambi: decide di sostituire Ljajic per far posto a Olivera.
I due battibeccano, poi improvvisamente Rossi prende letteralmente a pugni il suo giocatore, tra l’incredulità dello staff tecnico e degli altri componenti della panchina.
Al termine della partita, che per la cronaca finirà 2-2, il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle decide per l’esonero del tecnico. Le immagini fanno il giro del mondo. Alè!
Tutto questo sullo sfondo di uno scandalo calcio scommesse che parte nel 2011 e culmina in questi giorni con arresti eccellenti e avvisi di garanzia inquietanti.
Le recenti dichiarazioni di Monti, al pari di quelle rilasciate da politici del recente passato, in occasione dello scandalo di calciopoli, lasciano intendere che l’argomento calcio non riesce ad essere affrontato con serietà ma solo con boutade dal fiato corto.
Resta un mistero senza soluzione perché la politica non intervenga su quella che resta miracolosamente la quinta industria italiana, con interventi soldi e leggi come quella sugli stadi, che generano profitto, indotto e competitività con altri Paesi.
Invece siamo costretti ad ascoltare delle battute. Sempre e solo battute.
I tifosi svuotano gli stadi, ma a nessuno interessa, i prezzi restano alti, in barba alla crisi e la cultura sportiva viene azzerata. Il risultato non è facilmente descrivibile. Riguarda il progressivo imbarbarimento del tifoso, reso cattivo, cinico, senza attenzione allo sport in quanto tale.
Ho visto coni miei occhi un tifoso che parlava in diretta di cultura sportiva e mi aveva convinto della bontà delle sue affermazioni. Poi due settimane dopo era in un campo che urlava di tutto all’allenatore che non schierava il figlio…
Io so solo che il calcio è uno sport bellissimo. E che tutti, anche quelli che credono di essere delle vittime, stanno contribuendo a distruggerlo definitivamente. Ma di questo parleremo un’altra volta.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Gio 31 maggio 2012 alle 02:00
Autore: Lapo De Carlo
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