Oggi a San Siro si sono sfidate Inter e Juve per l'anticipo della terza giornata del campionato di Serie A. la gara si è conclusa col risultato di 1-1. Il primo tempo ha visto Mazzarri schierare la squadra con l'ormai classico 3-5-1-1. L'unico cambio rispetto alle prime uscite è stato Taider al posto di Kovacic, per rendere il centrocampo più dinamico e difendere maggiormente dalla parte dove è solito inserirsi Vidal. Conte mette giù i suoi con l'altrettanto classico 3-5-2, con Tevez e Vucinic davanti a cercare di colpire la difesa nerazzurra.
La prima fase vede i nerazzurri attendere i bianconeri, chiusi nella propria metà campo e cercare di ripartire con Alvarez e Palacio, ma il recupero palla è difficoltoso e il centrocampo (con Guarin su tutti) manca di personalità per giostrare la sfera. La manovra dei nerazzurri è spesso orizzontale e i bianconeri non soffrono, se non su qualche sporadico calcio piazzato. Col passare dei minuti però, al di là di un paio di rischi corsi dagli uomini di Mazzarri, la squadra riesce ad alzare il baricentro e recuperare la palla a centrocampo.
Da questi break in mezzo al campo scaturiscono dei contropiedi interessanti, portati avanti da un ottimo Palacio e da Alvarez ancora in palla. Tutti si aspettavano una gabbia su Pirlo e Mazzarri ha adibito al compito di limitare il regista dei bianconeri tre giocatori diversi. A turno Alvarez e Palacio sono arretrati per rendergli difficoltosa la ricezione del pallone. Nella seconda parte di tempo Cambiasso ha provato, anche con successo, a prendere Pirlo già nella sua metà campo, risultando più aggressivo ed efficace dell'inizio. La gara nell'ultima parte assomiglia molto a una partita a scacchi, con le due squadre più attente a non scoprirsi che a cercare il vantaggio.
L'inizio di ripresa non vede nessun cambio tattico nelle fila dell'Inter, ma Conte inseerisce Isla per il graziato Lichtsteiner, senza mutare l'assetto della squadra. Fin da subito si vede che le due formazioni si sono allungate e ci sono maggiori spazi, che l'Inter riesce a usare bene. I nerazzurri tengono maggiormente il possesso dell sfera e riescono a verticalizzare in modo pericoloso.
Allo stesso modo i bianconeri si rendono pericolosi con un paio di contropiedi. In generale il pressing degli uomini di Mazzarri è cresciuto, come in generale la pericolosità dell'Inter. Al settantesimo arriva il primo cambio per Mazzarri, che inserisce Icardi per Taider, stremato, spostando Alvarez da mezzala. Cambia poco a livello tattico, ma l'atteggiamento è decisamente più offensivo.
I frutti si vedono subito con la rete in contropiede propiziata da un ottimo Alvarez, che ruba palla a Chiellini e serve Icardi, che non sbaglia davanti a Buffon. La reazione bianconera non si fa attendere e il pareggio arriva dopo due minuti. Non bene la catena di destra composta da Jonathan e Campagnaro, che non riescono a limitare l'avanzata di Asamoah prima del cross per Vidal.
All'ottantesimo Mazzarri mette Kovacic per Alvarez, col croato che si prende il posto da mezzala sinistra. Negli ultimi minuti, con i giocatori stremati è la Juve ad avere le occasioni migliori, arrivando sul fondo con facilità a crossare e solo un super Handanovic salva l'Inter.
In generale è stata una partita dove entrambi gli allenatori hanno cercato di mantenere grande equilibrio, senza scoprirsi. tant'è vero che i gol sono arrivati da situazioni estemporanee e giocate individuali. Un buon punto per l'Inter, che comunque ha giocato alla pari con la squadra più forte che c'è in Italia. Un plauso a Mazzarri, che è riuscito a far dirigerire i propri dettami in così poco tempo.
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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