L’Inter ieri sera affrontava a San Siro l’Udinese dell’ex Andrea Stramaccioni. Una chance importante per avvicinare il terzo posto, sciupata con una squadra che gioca solo 45’ e poi soccombe in modo immaturo e preoccupante.

Mancini cambia e passa al 4-3-1-2, con la linea difensiva titolare composta da Nagatomo-Juan-Ranocchia-Dodò davanti ad Handanovic. Medel fa da frangiflutti davanti alla difesa, con Guarin e Kuzmanovic da mezz’ali. L’attacco vede Kovacic agire da trequartista dietro a Palcio e Icardi, al rientro.

Stramaccioni opta per un 3-5-1-1 con Piris, Danilo ed Hertaux davanti a Karnezis. Pasquale e Widmer spingono sugli esterni, Badu, Allan e Guilherme sono attenti in fase difensiva, pronti a ripartire. Bruno Fernandes inventa per Di Natale, prima punta atipica.

La gara inizia con un’Inter volitiva, che spinge meglio destra con Nagatomo. Si cerca la verticalizzazione, con Guarin e Kovacic verso le punte, mobili. L’Udinese prova a ripartire e cambiare fronte, trovando terreno fertile a sinistra. Juan e Dodò non sono sempre perfetti nei cambi di marcatura. Col passare dei minuti la partita si ravviva, gli uomini di Strama giocano a viso aperto, sfruttano qualche disimpegno per provare a far paura ad Handa. Kovacic riesce a spaccare in due la squadra ospite in ripartenza, ma manca un paio di volte il tap in da due passi. Gli uomini di casa alzano il baricentro, giostrano bene la sfera al limite dell’area, ma manca l’affondo finale (Icardi e Palacio non concludono). L’Udinese si abbassa, resta compatta centralmente e va vicina alla rete da “beffa” con un errore di Ranocchia che innesca Di Natale in un uno contro uno e tiro, alto. Finalmente, vista la mole di gioco creata, arriva il vantaggio allo scadere con Guarin che innesca favolosamente Icardi con un filtrante in area, Maurito punisce Karnezis e regala l’1-0 meritato ai suoi. 

La ripresa parte a ritmi altissimi. Le squadre si affrontano a viso aperto. L’Udinese lascia spazi in ripartenza, ma Dodò in particolare non riesce a chiudere un 3 contro uno. Allo stesso modo troppa foga e fame del raddoppio espone l’Inter a contropiede pericolosi (coadiuvati dalla solita leggerezza nell’out mancino della retroguardia nerazzurra). La gestione del pallone è assurda per fretta nel verticalizzate e la squadra sale senza motivo all’assalto con troppi uomini, graziata più volte da un’Udinese sfortunata (che sbatte contro un grande Handa). Era nell’aria e proprio da un break a metà campo l’Inter, sulle gambe in mezzo al campo, si fa infilare da Bruno Fernandes, bravo a buttarsi negli spazi e concludere a rete da sinistra (Dodò e Kovacic presi in mezzo). La reazione arriva subito, lo stesso Kovacic prende in mano la squadra e si riesce a sfondare maggiormente sugli esterni, ma i cross non trovano quasi mai la testa della punta. Strama prova la carta Thereau per Di Natale, senza cambiare tatticamente. Mancini risponde con Osvaldo per Icardi, anch’egli restando al 4-3-1-2. Un retropassaggio sbagliato di Palacio condanna un’Inter in ripresa psicologica al 1-2 che porta avanti gli uomini di Strama proprio con Thereau. La squadra di Mancini prova a rialzare la testa, ma ha poche idee e confuse. Si gioca poco semplice e i tentativi si limitano a giocate dei singoli. Per il finale il Mancio prova il doppio cambio Dodò-D’Ambrosio e Medel-Bonazzoli, passando a un offensivo 4-2-3-1. Nulla cambia e la gara va in archivio.

L’Inter parte bene e macina gioco nel primo tempo, con il baricentro alto, tanto movimento del pallone (anche verticale) e un Kovacic abile tra le linee. In difesa si soffrono poco le ripartenze ospiti. La ripresa vede invece una squadra molle, immatura nell’esporsi ai contropiede friulani, che pagano. La “frittata” si conclude con lo sciagurato retropassaggio di un Palacio versione fantasma che manda in porta Thereau. Postilla a margine: a sinistra sfonda chiunque, Dodò e Juan devono ancora oliare i movimenti difensivi. Strama la prepara sull’attenzione centrale e sulle ripartenze. Il primo tempo soffre la tenacia nerazzurra, la ripresa invece vede l’avversario aiutare quasi la mission dei bianconeri. Fianco scoperto e gara ribaltata. Un grande ritorno per Strama, un passo indietro per Mancini. Un’occasione persa. Cambia l’allenatore, ma non l’Inter...
 

Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 08 dicembre 2014 alle 00:15
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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