I numeri sono numeri e la matematica non è un’opinione. “Highlander Totti”, unico, infinito, inimitabile… Stampa e tv ricoprono (giustamente) di elogi roboanti il capitano giallorosso per l’importante traguardo raggiunto: 225 gol in serie A, al pari di Nordahl. Ecco però che subito dopo su alcuni giornali spunta l’errore: Totti da domenica scorsa è il secondo marcatore italiano di tutti i tempi in campionato, dietro al grande Silvio Piola, che domina dall’alto di quota 274 (a cui vanno aggiunti però 16 gol del 1945/46 per un totale di 290). No, Totti è il secondo migliore marcatore della serie A, nata nel 1929/30, non assoluto. Una, notevole, differenza. Alla seconda piazza rimane, e rimarrà ancora chissà per quanto tempo, Giuseppe Meazza. Il grande 10 (e mezzo) nerazzurro ha realizzato 217 marcature limitatamente alla serie A a girone unico alle quali vanno aggiunte le 12 reti del 1927/28, le 33 del 1928/29 e le 2 del 1945/46 (in maglia Atalanta) per un totale di 264. Che i gol, segnati durante la prima divisione, poi chiamata divisione nazionale, non abbiano l’identico valore? Da escludere, altrimenti bisognerebbe rivoluzionare i palmares togliendo alcuni scudetti a squadre famose, solo per un cambio di etichetta del prodotto calcio, non di contenuto... Non male per il fuoriclasse dell’Ambrosiana-Inter ritiratosi a 36 anni, ma che già all’età di 29 subiva un problema circolatorio al piede sinistro che lo limitava e che l’obbligava a saltare tutto il campionato del 1939/40, che registrava una media di 0,59 gol a partita (Totti 0,42) e che segnava solo 14 gol su rigore (Totti qualche decina in più). Quindi, diamo a Totti quello che è di Totti, lasciamo a Meazza quello che è di Meazza: il secondo posto come marcatore italiano di tutti i tempi. Senza ombre, dubbi o statistiche ambigue.

Sezione: Vintage / Data: Gio 07 marzo 2013 alle 05:00
Autore: Marco Pedrazzini
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