"C’era un tale caos che non si sentiva nulla, non ho sentito i 'buu', poi ha parlato lo speaker e ho capito. Mi si è girato qualcosa dentro. Più delusione o più rabbia? In fondo sono parole molto vicine". Così Roberto Vecchioni descrive il suo stato d'animo nell'intervista alla Gazzetta dello Sport dopo i fatti di Inter-Napoli.

Vecchioni, qual è la sensazione che prevale, da tifoso dell’Inter e soprattutto da cittadino milanese?
"Sono sconcertato, ma sono anche convinto che non accadrà più. Sconcertato perché non me l’aspettavo e perché è accaduto a noi. L’Inter è prima di tutto un modo di pensare. Ho vissuto questo fatto come un tradimento e non si può sempre dire che siano gruppuscoli, che siano comportamenti limitati a pochi. Cominciano in pochi, poi c’è il contagio, perché la moltitudine produce anonimato e uno in quelle condizioni pensa di poter fare quello che vuole. Sono frustrazioni che esplodono, una catena che prosegue nella politica e nella vita. Non doveva accadere".

Che cosa si potrebbe fare?
"C’è un sistema solo, un gesto che probabilmente soltanto l’Inter avrebbe potuto fare vista la sua anima e la sua storia. Perché cambiano le squadre, ma gli interisti sono buoni. Avrei voluto che l’Inter fermasse la partita. Icardi avrebbe dovuto parlare con l’arbitro e dire “Noi ce ne andiamo”. Non spettava al Napoli chiederlo, ma all’Inter".

Si è parlato tante volte di un gesto del genere, eppure è difficile da mettere in pratica.
"È un gesto che tutto il mondo avrebbe visto. Un gesto unico, che varrebbe 30 scudetti, altro che parlare di campionati e coppe".

Quello che è accaduto a San Siro, dentro e fuori, danneggerà l’immagine di Milano tanto in crescita?
"Certo che sarà un danno, perché le altre città non vedono l’ora che Milano cada, che faccia un passo falso, per poter dire “Vedi, siamo tutti un po’ così”. Invece non è vero. Noi non siamo così. Non siamo tutti così".

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Sezione: Rassegna / Data: Ven 28 dicembre 2018 alle 10:47 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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