Ventisette anni, di poche parole (ma pesanti) e ritenuto tra i giovani imprenditori under-40 più influenti della Cina. Steven Zhang ha bruciato le tappe e ora intende continuare a crescere, proprio come sta facendo il club nerazzurro. Tuttosport non ha dubbi: "A lui papà Jindong ha affidato l’asset più riconoscibile a livello globale dell’azienda di famiglia, vale a dire l’Inter - si legge -. Di cui diverrà presidente - il più giovane nell’ultracentenaria storia del club - nell’assemblea del 26 ottobre, quando decadrà il Cda attualmente presieduto da Erick Thohir. La carica sarà riconoscimento formale a quanto accade da tempo in società. Se inizialmente Steven era “solo” trait-d’union tra Nanchino e il mondo Inter, le deleghe consegnategli già nell’estate 2017, gli danno pieni poteri di firma (libera e disgiunta) per quanto riguarda operazioni di mercato fino a 40 milioni per quanto riguarda i cartellini dei giocatori e 10 milioni lordi annui per gli stipendi. Steven sovrintende un po’ a tutto in una società dove la struttura attualmente prevede un amministratore delegato (Alessandro Antonello) e una serie di chief tutti allo stesso livello. Nella sua parabola nerazzurra per primo Zhang ha rotto barriere ancora figlie di Calciopoli presentandosi allo Stadium e conversando amabilmente a bordo campo con Andrea Agnelli (i due si trovano in sintonia su molti argomenti, il primo riguarda la necessità di “fare sistema” per contrastare le corazzate d’Europa), mentre nulli - forse per il curriculum non esattamente trasparente di Yonghong Li - sono stati i rapporti col fu Milan cinese. Con Elliott la musica è cambiata e non ci sarà da stupirsi nel vedere domenica Steven ritratto insieme a Gordon Singer al suo primo derby. Nel suo piccolo Steven è già un veterano e, battezzando la terza maglia del club - quella che riprende il simbolo della città e ha piazzato al centro piazza Duomo vista dall’alto - si è divertito a punzacchiare i cugini: “Solo noi siamo abbastanza sexy per Milano”". 
Tra gli amici anche Luca Percassi dell'Atalanta. E poi c'è la curiosità di affidare a Carlo Cracco i menù dedicati alla Uefa e agli avversari di coppa. "Da inguaribile ottimista, Steven era l’unico tra i dirigente del club a sorridere dopo che dall’urna di Montecarlo erano uscite Barcellona, Tottenham e Psv. D’altronde, già a Natale di un anno fa, aveva dimostrato di avere la vista lunga. «L’Inter è pronta: non diciamo più “Inter is coming”, ma “Inter is ready”». Ora non resta che consolidare la posizione".  

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 17 ottobre 2018 alle 09:11 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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