TS - Da Moratti a Mancini: quanti nodi per Zhang

Tuttosport analizza l'insediamento di Zhang Jindong nell'Inter e, come spesso accade quando si parla di nerazzurro, ne mette in risalto gli aspetti più grigi. E così ecco domande su domande, nodi su nodi, spine su spine. "In prospettiva si aprono due scenari: il primo vede il Suning rilevare le quote di Thohir e andare avanti da solo nella missione di riportare l'Inter nella top ten dei club al mondo, la seconda invece implica un clamoroso ritorno in sella di Moratti che non sarebbe più il "padre nobile del club" o un consigliere privilegiato di Zhang ma tornerebbe allo status quo con un pacchetto azionario simile a quello in suo possesso nei due anni e mezzo di presidenza Thohir. In ogni caso è facile pensare che nell'era Zhang possano ampliarsi i poteri decisionali di Javier Zanetti destinato presto alla presidenza. Le questioni più delicate riguardano l'area tecnica: oggi, a tal proposito, Bolingbroke in un manager meeting convocato per l’occasione, spiegherà quanto accaduto a Nanchino mentre, contestualmente, Ausilio, Gardini e Mancini (in conference call?) faranno un vertice di mercato alla luce del nuovo status in società. Il tecnico ha avuto un ruolo del tutto marginale nel passaggio di proprietà ma questa non è una diminutio visto che a lui sono stati affidati altri compiti e il suo attivismo sul mercato è prova provata sulle intenzioni dell'interessato. Mancini, dopo aver digerito l'austerity in salsa indonesiana, vorrebbe banchettare per un po' e sarebbe ora ben disposto a rinnovare. Toccherà a Zhang decidere il da farsi, ben sapendo che il mercato offre nomi di prim'ordine: Blanc è disoccupato, Leonardo si è offerto e Simeone all'Inter potrebbe non dire no come fatto al Psg. Ultimo nodo da sciogliere sarà legato al management: il fatto che tutti i dirigenti siano legati a un contratto fino al 2017 potrebbe rimandare il tempo delle scelte. Anche in questo caso c'è chi si è candidato (Cordoba e Fassone, oltre al poliedrico Leonardo) e chi ci spera (Baldini e Zanzi) ma è facile pensare che molto cambierà in società solo dopo la dead line fissata tra un anno".