Non 90 milioni di deficit, ma molto di più. Secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, ammonta a ben 145,9 milioni di euro il rosso a livello consolidato per il Milan. E a questo punto torna verosimile il sacrificio di qualche big già a gennaio.

"Il bilancio 2018-2019, messo a disposizione ieri dei piccoli azionisti in vista dell’assemblea di fine mese, ha certificato una situazione a prima vista catastrofica: 145,9 milioni in rosso a livello consolidato, venti milioni in più rispetto alla passata stagione - si legge sulla rosea -. Un bilancio record, ma in negativo: mai il Milan se l’era vista così brutta a livello economico. E questo non aiuta la risalita sportiva, visto che, come fanno sapere dal fondo Elliott, quando in una famiglia le cose non vanno bene tutti devono tirare la cinghia. Risultato: difficile immaginare che a gennaio possa arrivare il famoso innesto di qualità e di esperienza, il leader che ancora manca a una squadra giovane e talvolta fragile. Boban e Maldini dovranno fare di necessità virtù: con certe cifre alle spalle, difficile parlare di extrabudget".

Un circolo vizioso che anche l'Inter ha conosciuto bene di recente, fino all'uscita dalle secche grazie a Suning. "Il percorso per tornare in alto sarà molto lungo, perché il Milan, che per ora essendo fuori dalle coppe è uscito dai radar della Uefa e dai paletti del financial fair play, deve cercare di ripresentarsi all’appello finanziariamente immacolato - spiega la Gazzetta -. Senza giocatori di un certo livello è difficile far ripartire il brand e per ora i ricavi scendono: 241,1 milioni contro i 255,8 della stagione precedente. Calano i ricavi dalla gestione calciatori (da 42 a 25,5), i proventi da sponsor (da 44,7 a 38) e proventi da gare (da 35,3 a 34,1). Solo i ricavi da diritti tv sono in salita (da 109,3 a 113,8). Consolazione magrissima".

Donnarumma, Suso e Paquetà i maggiori indiziati a essere sacrificati sull'altare dei conti.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 17 ottobre 2019 alle 09:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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