Attesi circa 13500 tifosi da Francoforte per la partita di giovedì: una vera e propria invasione. E attenzione all'ordine pubblico: l'alleanza degli ultrà tedeschi con quelli dell'Atalanta e la rivalità con quelli della Lazio (gemellati con gli interisti) non lascia affatto tranquilli. "Una potenziale bomba a orologeria - avvisa la Gazzetta dello Sport -. L’Osservatorio ha vietato la vendita dei biglietti per i residenti nel Lazio e nella provincia di Bergamo che non abbiano la tessera del tifoso dell’Inter. E ha previsto «l’implementazione del servizio di stewarding e il rafforzamento dei servizi, anche nelle attività di prefiltraggio e filtraggio». Questo è quello che sarà fatto tra due giorni attorno a San Siro. Dove alla tifoseria ospite solitamente vengono riservati 5.500 biglietti: stavolta, però, le oltre 20mila richieste arrivate nelle 24 ore successive al sorteggio ha portato ad avere 8mila biglietti in più. Il tifo tedesco occuperà l’intero terzo anello blu sopra la curva Sud e parte del terzo anello rosso, sopra le due panchine". Una scelta francamente discutibile, proprio in considerazione delle "alleanze" pericolose ampiamente note.

"La Questura milanese, ancora diretta dall’ex arbitro Marcello Cardona, appena nominato prefetto di Lodi e pronto a prendere possesso del nuovo incarico, è consapevole del rischio alto di incidenti e sarà attrezzata per far fronte alle emergenze - spiega la Gazzetta -. In città saranno impegnati migliaia di agenti. Tra i 13.500 tifosi dell’Eintracht c’è una frangia di 3-400 ultrà molto caldi, che all’andata hanno dichiarato guerra ai nerazzurri usando nella copertina del giornaletto distribuito nella curva della Commerzbank Arena le parole di un celebre coro anti-Inter della curva dell’Atalanta. Massima attenzione sui tifosi più violenti dell’Ulf 97, il gruppo di sinistra che comanda la Nordwestkurve di Francoforte: con tutta probabilità saranno controllati anche da poliziotti tedeschi, come successo a Roma".

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 12 marzo 2019 alle 09:37 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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