"L’eclisse nerazzurra cancella in un colpo solo gli effetti benefici del derby vinto prima di Natale, riproponendo i peggiori incubi scaturiti dal tracollo di Napoli e dai tre precedenti pareggi con Bologna, Sampdoria e Parma. Scavalcata dal Verona, sesta in classifica a 8 punti dall’ultimo posto buono per l’Europa che conta, è un’Inter senza identità e, a quanto si è visto qui all’Olimpico, senza futuro. Al punto, sospettiamo, da mandare in confusione pure un tipo pragmatico come Mazzarri, che si aggrappa a un rigore negato in mischia (Dias su Rolando) e i cui cambi col senno di poi sono stati tutt’altro che indovinati. Il mercato di gennaio come toccasana? Non è mai una buona notizia". Questa la dura analisi della Gazzetta dello Sport, che poi evidenzia "un comportamento collettivo inspiegabile, che la tradizionale prudenza tattica di Mazzarri giustifica per il solo primo tempo, che l’Inter ha lasciato alla Lazio. Nella ripresa, qualche ribaltamento di posizione a metà campo, poi Kovacic per Kuzmanovic dopo un’ora, per dare una presunta maggiore qualità, e poi, dopo un altro quarto d’ora, Milito per Guarin (tra i meno peggio) che non ha gradito. Passata da un prudente 3-5-1-1 al più offensivo 3-4-3, con Alvarez a fare reparto insieme a Palacio e Milito, l’Inter ha finito, complice soprattutto il pessimo impatto di Kovacic, con l’allungarsi. Così, ne ha favorito le ripartenze. Decisiva quella che sul disimpegno sbagliato di Nagatomo ha consentito a Candreva il cross per Klose, puntuale all’impatto al volo a centro area, tra i sonni di Ranocchia e compagni". 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 07 gennaio 2014 alle 12:12 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print