Il 14 novembre di due anni fa il nuovo inizio di Mancini all'Inter. Oggi l'addio. La Gazzetta dello Sport ricorda come non fu memorabile il primo anno con Thohir per il tecnico marchigiano, con il rapporto che pian piano si è logorato fino alla rottura totale. Vengono sottolineati anche i litigi con la squadra, come quello con Osvaldo nel post-Juventus del 6 gennaio 2015. "Il secondo anno doveva essere quello del rilancio, quello del ritorno in Champions, obiettivo esplicitato dalla dirigenza e dallo stesso Mancio - si legge -. In estate erano arrivati, tra gli altri, Kondogbia, Felipe Melo, Perisic, Murillo, Miranda. La partenza della scorsa stagione può essere considerata l’unico momento davvero felice del ritorno di Mancini all’Inter. Nelle prime 5 giornate erano arrivate altrettante vittorie, 4 per 1-0 e una per 2-1, e il primo posto con 3 punti sulla seconda. Il gioco non era proprio spettacolare, ma quelle vittorie di misura sembravano il marchio di fabbrica di un prodotto di successo. «Gioca male e vince, immaginate che cosa potrà fare quando giocherà anche bene», era l’opinione diffusa. Una magnifica illusione, travolta dalla Fiorentina con un fragoroso 4-1 a San Siro. E la stagione è tornata a essere a singhiozzo, come quella precedente, con una sequenza imperdonabile di occasioni sprecate per dare l’assalto al terzo posto. E anche nel secondo anno i segnali di nervosismo sono stati numerosi: prima di Natale una litigata con Jovetic, il 19 gennaio quella più eclatante al San Paolo con Maurizio Sarri per la frase omofoba del tecnico napoletano, il 31 gennaio il dito medio rivolto ai tifosi del Milan alla fine di un derby perso. Un dito seguito da squalifica e da un altro Tapiro. Il 4° posto finale con il miraggio della Champions che si avvicinava e poi si allontanava più che dell’Europa ritrovata aveva il sapore dell’occasione sciupata". Poi l'epilogo amaro, con un mercato non condiviso e le amichevoli deprimenti. 

 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 08 agosto 2016 alle 11:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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