La stella dello sceriffo è un po’ appannata. Usa questa metafora la Gazzetta dello Sport pre descrivere il rendimento nelle ultime settimane di Diego Godin, lontano dalla sua miglior versione ammirata all'Atletico Madrid e in Nazionale. E anche lui – è più di un sospetto – sa di poter dare molto di più, scrive la rosea: sabato sera, quando Conte l’ha tolto contro il Parma dopo un’ora e spiccioli, l’uruguaiano non ha gradito e non l’ha certo nascosto.

Sul ritardo del 33enne ha quasi certamente influito il malanno muscolare di inizio agosto: Diego, che si è unito al gruppo nerazzurro in Asia dopo le vacanze post Coppa America, stava entrando nei nuovi meccanismi e lo stop ha allungato i tempi di apprendimento della difesa a 3. Nel bilancio di questi primi mesi - fa notare la Gazzetta - pesano le due sbavature contro Barcellona e Juventus e anche i peccati nei gol del Parma, in una serata in cui il capitano dell’Uruguay aveva ritrovato il posto al centro della difesa interista in mezzo a Skriniar e Bastoni.

In generale, l'esperto giocatore di Rosario, che finora ha giocato 581 minuti tra Serie A e Champions League, si trova decisamente meglio se Conte lo schiera con De Vrij e Skriniar. La GDS, infatti, si è spesso trasformata in un muro decisamente alto attorno alla fortezza di Samir Handanovic. I tre insieme, con Godin a destra, De Vrij al centro anche in versione rifinitore e Skriniar a sinistra, non hanno fatto prendere gol all’Inter contro Udinese, Milan, Lazio e Borussia Dortmund, capitolando solamente contro Barça e Juve. Considerando solo le 4 partite di A con la GDS dal primo minuto, i numeri sono migliori: i gol crollano (da 2,4 a 0,5 a partita) e anche i tiri degli avversari sono più bassi (13,8 contro 10,7). 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 28 ottobre 2019 alle 09:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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