Oggi la Gazzetta dello Sport azzarda un paragone tra la situazione di Dennis Bergkamp e quella di Christian Eriksen. Sarà il colore simile di capelli, sarà la scuola Ajax in comune: la rosea prova ad assimilare le due esperienze in nerazzurro, che avrebbero in comune soprattutto la difficoltà nell'ambientarsi a uno stile di calcio molto più pragmatico e meno spensierato.

"Oggi come allora ai due talenti viene imputato un deficit di cattiveria, di garra e in fondo anche di personalità - spiega la rosea -. Entrambi hanno trovato un modulo di gioco non concepito per ospitarli (Bergkamp agiva da centrocampista avanzato nel rombo del 3-4-3 di Van Gaal, Bagnoli lo spostò seconda punta). Tutti e due all’impatto col calcio italiano hanno conosciuto marcature a uomo (con le differenze di epoche diverse) poco abituali in altri campionati. Bergkamp si sarebbe poi affermato in modo clamoroso in Inghilterra all’Arsenal, Eriksen è arrivato a Milano dopo essere stato per anni una star in Premier. L’olandese restò a Milano due stagioni, contribuendo nella prima con otto gol alla conquista di una Coppa Uefa: al termine della seconda chiese di essere ceduto e fu accontentato da un Moratti fresco di acquisto del club".

E quale sarà il futuro di Eriksen? Non ci sono idee di separazione, anche perché, al netto della pandemia, i mesi in nerazzurro sono ancora pochissimi. Il club non ne vuole sapere di una cessione e tutti restano convinti delle sue qualità, a prescindere dalle scelte recenti di Conte. L'Inter - secondo la Gazzetta - intende valutare l'investimento almeno per un anno intero, il prossimo. Palla a Eriksen.

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 15 luglio 2020 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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