Come giudica Giovanni Galli l'alternanza dei portieri che sta prendendo piede in Serie A? L'ex numero uno della nazionale ne parla alla Gazzetta dello Sport. "La chiarezza è fondamentale. Nel calcio moderno è impossibile giocare 60 partite ad alti livelli. Soprattutto per un portiere, che è sempre sotto pressione. Ma è giusto che i ruoli siano chiari: un titolare al 60%, l’altro al 40%, magari", dice.

Napoli e Inter sembrano mettere in discussione Meret e Sommer.
"Ma perché? Meret ha vinto due scudetti, Sommer è stato protagonista di una grande Champions. Non vedo la necessità di un ribaltone. Però è giusto avere due portieri bravi. E alternare, di tanto in tanto".

Milinkovic-Savic e Martinez stanno trovando spazio. È un modo di coinvolgerli o un’idea per stimolare la concorrenza?
"Nessuna delle due cose. Un portiere non perde mai il ritmo-partita, se si allena con continuità: è sempre pronto. Semmai è sano gestire le energie nervose nell’arco di una stagione molto lunga. Il ruolo è particolare: ogni tanto è utile staccare la spina, anche se un calciatore non va mai volentieri in panchina. Se un portiere sbaglia, sono dolori. Non c’è rimedio".

All’epoca di Galli era più insolito il turnover.
"È vero, perché c’erano meno partite".
 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 26 settembre 2025 alle 11:16 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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