Ennesima intervista della Gazzetta dello Sport a Evelina Christillin, da sempre vicina alla Juventus, club del quale è anche tifosa, presidente del Comitato promotore dei Giochi invernali di Torino 2006 e rappresentante dell’Uefa nel consiglio della Fifa.

Il suo primo contatto con la Juve?
"Nella stagione 1966-67. Ero una bambina. Le mie amiche chiedevano gli album degli animali, io volli l’album dei calciatori. Sandro Salvadore, un difensore roccioso della Juve, era il mio preferito".

Come nasce la sua amicizia con l’Avvocato Agnelli?
"Ero compagna di scuola di sua figlia Margherita e mio padre Emilio, ex pilota Lancia, era un suo grande amico. Le nostre famiglie si frequentavano, io e mia sorella siamo cresciute con Margherita e suo fratello Edoardo".

Gianni Agnelli, scomparso nel 2003, come avrebbe vissuto Calciopoli nel 2006?
"Credo che si sarebbe comportato come suo nipote John Elkann, da lui scelto come erede alla guida della famiglia. Nel 2006, al processo sportivo, l’avvocato Zaccone, difensore della Juve, disse che la retrocessione in B con penalizzazione sarebbe stata una pena accettabile e questo significa qualcosa. Penso che l’Avvocato avrebbe fatto lo stesso".

Moggi si professa innocente.
"Dal suo punto di vista, fa bene, tanti tifosi sono con lui e non si può dire che da altre parti non sia successo nulla, mi riferisco per esempio al passaporto falso di Recoba dell’Inter".

Con la vicenda SuperLega, nel 2021, lei si è trovata al centro della tempesta perfetta, tra il cuore — la Juve degli Agnelli — e il lavoro di allora, la sua figura di membro Uefa nel consiglio Fifa. Andrea Agnelli aderì nottetempo alla SuperLega, Ceferin presidente Uefa gridò al tradimento.
"Sono uscita umanamente a pezzi da quella storia. È stata una notte tragica. Ero nella “war room” Uefa a Montreux, in Svizzera. Ceferin riceveva telefonate da Macron e da Boris Johnson. Molti pensavano che io fossi la serpe in seno, la traditrice per conto di Andrea Agnelli. Non era vero. Chiesi a Ceferin se dovessi dimettermi e lui mi disse: “No, so che ci sei fedele”. Non sapevo nulla della fuga in avanti di Andrea. Ritornai a Torino da sola, in auto, e in Valle d’Aosta feci una deviazione, salii a Issime, il villaggio in cui sono seppelliti i miei genitori. Al cimitero, davanti alle loro tombe, mi sfogai, piansi".
 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 19 settembre 2025 alle 12:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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