Il ritorno di Massimiliano Allegri in Italia è uno dei temi affrontati da Adriano Galliani nella chiacchierata con i colleghi de La Gazzetta dello Sport: "In tutte le professioni credo sia fondamentale la gavetta. Esiste un percorso che segna le tappe: allenatore di C, di una Serie B modesta, di una grande di B, di una medio-piccola di A e infine di una big come Milan, Inter e Juve. Max ha seguito il cammino passo dopo passo, un itinerario di vita e di carriera: allena da quasi vent’anni, dalla C2 con l’Aglianese alla vittoria della C1 con il Sassuolo. E poi dal Cagliari al Milan. Così diventa più facile vivere una professione".

Dietro l’ultimo passaggio ci fu una sua scelta: perché proprio lui?
"Tra il 2008 e il 2010 con il Milan di Ancelotti prima e Leonardo dopo giochiamo a Cagliari e incontro Max mentre dall’interno dello stadio usciamo verso il campo. Gli dico e glielo ripeto l’anno dopo: “Lei ha il physique du role dell’allenatore del Milan”. Aveva tutto, conoscenze tecniche, tattiche e sì, anche l’aspetto estetico. Conta tutto quando devi allenare al top. Quando Leo lascia lo chiamo. Cellino fu molto carino a liberarlo subito per noi".

Il presidente Berlusconi fu subito d’accordo?
"Come vogliono le regole della casa lo portai ad Arcore, il presidente lo vide e mi dette l’ok. Il via libera fu ottenuto esattamente in un pranzo a tre il giorno della finale Champions tra Inter e Bayern Monaco".

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Sezione: Rassegna / Data: Sab 29 maggio 2021 alle 11:52
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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