Grazie all'acquisto del 13,7% delle quote, che potrebbe diventare a breve il 20% grazie ad una mini-Opa da lanciare in Piazza Affari, la Rosneft, colosso russo dell'estrazione del petrolio, ha regalato una bella iniezione di capitali nella cassaforte della Saras della famiglia Moratti. Una svolta importante, quello dell'azienda di raffinazione, destinata, secondo gli esperti, a lasciare tracce importanti nella storia del gruppo. Del resto, i numeri confermano come un passaggio del genere fosse necessario: come riferisce Affari&Finanza, se nel 2005 la Saras macinava utili fino anche a 259 milioni, gli effetti della recessione, del calo dei margini di raffinazione, e della riduzione dei consumi di petrolio, uniti anche agli scossoni geo-politici, hanno dato delle spallate secche al titolo Saras, sprofondato a 6 euro ad azione. Dei 2 miliardi ricavati dalla quotazione, son rimasti in cassa solo 300 milioni.

L'arrivo della Rosneft di Igor Sechin rappresenta una bella boccata d'ossigeno: ora la Saras potrà tornare a pompare liquidità verso i portafogli di Gianmarco e Massimo Moratti. E anche l'Inter, chissà, potrebbe a lungo termine beneficiare di questo ingresso importante: per il momento, come ampiamente detto, la questione non interessa il club, ma in futuro la Rosneft potrebbe anche scendere su questo campo, del resto il magnate Sechin sta pensando ad una fusione con l'altro colosso energetico russo, ovvero Gazprom, sponsor di Schalke 04, Zenit San Pietroburgo e della Champions League. 

 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 06 maggio 2013 alle 12:00
Autore: Christian Liotta
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