Sono ancora tante le incognite che stanno dietro al ritorno di Diego Milito al Racing, dato per sicuro ma in realtà non ancora concordato. Secondo la stampa partitaria e non, in Argentina, l’operazione potrebbe avere una valenza prettamente politica col presidente Blanco che mettendo in tavola un colpo emotivo ma poco più mirerebbe a essere confermato alle elezioni di dicembre. E fin qui, comunque la si pensi, considerata anche la determinazione del giocatore, le cose potrebbero essere semplici.

Se invece dietro al rientro del Principe c’è un progetto di vero rilancio del club, i nodi da sciogliere sono parecchi e di carattere innanzitutto economico. Perché intorno alla punta nerazzurra si muova una squadra nuova e valida sia tatticamente che tecnicamente c’è bisogno di soldi da investire ma questi oggi come oggi potrebbero arrivare solo da cessioni (con la massima incertezza circa dei sostituti validi e affidabili nel tempo di chi partisse) e dal recupero tutt’altro che facile di crediti.

Molto di quanto dovuto al Racing per le cessioni di Centurión (al Genoa) e Gio Moreno non si sa ancora quando verrà corrisposto. Intanto il trasferimento di Bruno Zuculini al Manchester City dipende dalla volontà degli inglesi di far effettivamente valere l’opzione riconosciutagli, così come l’ipotesi di uno scambio Milito-Vietto non coprirebbe forse più di quel che proprio Milito costerebbe. Oltretutto, se quest’ultima operazione andasse in porto e i biancocelesti non volessero smembrare l’attacco dovrebbero farsi carico di un ingente pagamento allo Sporting Lisbona per la permanenza ad Avellaneda di Valentín Viola. Qualsiasi altra spesa per l’incorporazione di un centrocampista di manovra e/o di un trequartista d’esperienza (Ponzio e Maxi Moralez?) da affiancare agli astri nascenti Cerro e De Paul, piuttosto che di un difensore (Samuel?) da schierare accanto al giovane e promettente Saveljich dovrebbe poi essere finanziata con altri soldi ancora – e stando alla logica senza privarsi di forze fresche a meno che nel giro di una stagione non ci si voglia ritrovare con una rosa vecchia.

La coperta, insomma, è corta. Troppo corta. Che si tratti di quattrini da trovare per poi spendere piuttosto che di giocatori con cui costruire la squadra che verrà. 

Andrea Ciprandi

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Sezione: Qui Argentina / Data: Lun 14 aprile 2014 alle 17:11 / Fonte: Olè
Autore: Redazione FcInterNews.it
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