BUENOS AIRES - “Il Palermo ha reso amaro il debutto dell’Inter con una grande partita”. La pagina sportiva di Clarìn è stata abbastanza chiara. Vista da qui, ci è sembrata un disastro; vista dal Barbera, deve essere stato ancora più avvilente.

"Gasperini perché?". E’ quanto si sono chiesto ieri sera i tifosi ed i media argentini dopo aver visto una Inter indecifrabile, quasi dilettantistica nella sua organizzazione generale. Come si fa, sostengono, a schierare Zarate, il cui estro e la sua fantasia possono essere determinanti dalla trequarti in su, nel ruolo inconsueto di tornante, spesso in difesa? Come si fa a chiedere a Forlan di rientrare a coprire un centrocampo che ormai appare statico e facilmente vulnerabile in velocità (Stankovic ndr) e poi ripartire? Come si fa a schierare Zanetti difensore puro su Hernandez? Gasperini, qualcosa non va.

E’ inutile girare intorno al problema. Questa Inter non è il Genoa, squadra nella quale, come tutte le squadre che non partono con ambizioni di scudetto,si possono fare esperimenti. Qui basta perdere due partite e puoi ritrovarti fuori dalla lotta scudetto. Come mai, si chiedevano ancora ieri i tifosi nerazzurri di Baires, guardando la Tv, nessun correttivo tattico è stato disposto nonostante le difficoltà fossero palesi? E poi la sostituzione di Zarate dopo appena 35 minuti o giù di lì, appare come una bocciatura tattica per El Zorro. Ma Gasperini si è reso conto che quel ruolo Zarate non può coprirlo? E’ come se Mangia lo avesse chiesto a Hernandez...

Urge davvero una presa di posizione forte della società che non può vedere il miglior trequartista del mondo in panchina perché l’allenatore non sa dove metterlo. E’ assurdo, altro che turnover. Qualcuno, insomma, dicono da queste parti, provi a spiegare a Gasperini che a 53 anni e con una opportunità del genere capitatagli è inutile tentare di fare il fenomeno, il risultato che ne deriva potrebbe essere deludente. Insomma a dirla come un tifoso ieri sera “mas que el tango el Inter ha bailado la tarantella”. Non c’è bisogno di tradurre. Il tempo per rimediare c’è tutto, però basta capire cosa tornare a fare.

Sezione: QUI ARGENTINA / Data: Lun 12 settembre 2011 alle 12:35
Autore: Pasquale Guaglianone
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