BUENOS AIRES – Ad Avellaneda, città alle porte di Buenos Aires, il “Toro” Forlán lo ricordano bene, molto bene, e basta fare un giro sull’avendia Mitre, la più importante della città ed avvicinarsi alla sede dell’Independiente, sussurrare il nome di Forlán, e c’è sempre qualcuno che interviene e dice: “Dieguito? Tiene un nombre importante y el es un crack”, ovvero un campione. Un misto di tecnica sudamericana, atletismo, personalità. Lasciamo stare il mondiale, l’ultimo, nel quale è stato capocannoniere e miglior giocatore, potrebbe essere un ricordo, seppur recente.

Guardiamo invece all’ultima Coppa America, quella che ha visto trionfare l’Uruguay nello stadio Monumental di Nuñez, quartiere di Buenos Aires, conosciuto soprattutto perché in quell’impianto gioca il River. In quella finale, di una competizione che in Sudamerica è sentita cento volte più del nostro Europeo, i biancoceleste dell’altra sponda del Rio de la Plata hanno avuto nel loro leader Diego Forlán l’autore di due reti che ha condotto la nazionale di questo piccolo paese a scrivere ancora una volta il proprio nome nell’albo d’oro.

Forlán non è Eto’o. Non ne ha le caratteristiche, di velocità agilità, rapidità. Ma sa far goal, che nel calcio è quello che conta, al di là dei se e dei ma. Chi vive in Sudamerica e in Spagna. sa bene quanto vale questo campione che prima di arrivare in Europa, è stato nell’Independiente di Avellaneda, dove ancora oggi, ricordano le meraviglie tecniche del “Toro”.

Forlán conosce bene l’Europa, parla una lingua che è di casa nell’Inter, anzi a dir il vero ne parla due: lo spagnolo e il linguaggio tecnico e realizzativo, che nel calcio serve come il pane. Ha estro, talento, una personalità che gli consente di essere leader. Fa goal, c’è da fidarsi. In Uruguay, paese piccolissimo, ci sono sessantamila ragazzini registrati nell’Organizzazione Nazionale del Calcio Infantile, tutti qui, sognano come in tutti gli altri paesi del mondo, emulare i propri idoli.

Sapete quale domanda ricorre quasi sempre a Montevideo e nel resto del paese? Eccola: "Quanti ragazzi, che sognano di essere come Forlán, ci riusciranno?  Oggi l’Uruguay sarà ancora più vicino all’Inter, come ai tempi del “Chino" Recoba.

Sezione: QUI ARGENTINA / Data: Mar 30 agosto 2011 alle 15:55
Autore: Pasquale Guaglianone
vedi letture
Print