Intervistato sulle frequenze di Rai Radio Uno durante 'Radio Anch'io lo Sport', il numero uno dell'Aia, Marcello Nicchi, commenta la direzione degli arbitri nell'ultima giornata di campionato: "Gli arbitri stanno lavorando bene, applicando dei regolamenti che non entusiasmano neanche noi. Il problema è che pochi sono gli addetti che conoscono le nuove regole: a volte non capisco certe proteste fuori luogo, perché si pensa che ci sia una confusione ad esempio sul fallo di mano, ma così non è. Non bisogna mai dimenticare dei ruoli che abbiamo: si parla di culture, regole e violenza e poi si vedono dei comportamenti a fine partita che sono dei boomerang per il calcio. Lo scambiare il terzo tempo per protestare in periferia diventa violenza fisica sugli arbitri. Quando dicevo che si continuano a fare i raduni durante l'anno molti di questi tornando in sede non spiegano quanto è stato spiegato. La cosa che più fa piacere è che le regole le hanno capite nel pubblico, dove accettano le decisioni dell'arbitro con serenità e sanno che oggi dai vari tocchi di mano non si scappa. L'episodio di De Ligt ha fatto rumore ma non è mai rigore, è scritto nel regolamento. Se ancora i continua a dire che si applicano le regole al colore della maglia, allora non si vada più allo stadio perché è un'offesa per noi e per il calcio: con le nuove regole De Ligt ha fatto una giornata scomposta prima del tocco di mano e quindi non è mai rigore".

"Chi deve fare le regole? Il mio pensiero: dovrebbe esserci una riunione tra chi gioca al calcio come giocatori, allenatori e arbitri e fare il punto su cosa funzione e cosa no, cambiando le cose di conseguenza - continua Nicchi - . Quando dall'alto ci dicono di applicare certe regole come quelle del fallo di mano non posso andare contro le regole internazionali, che dovrebbero però ascoltare anche le proposte di cambiamento delle singole federazioni. Abbiate fiducia negli arbitri, se no non si va da nessuna parte. Il problema è che davanti a certe applicazioni non c'è bisogno di andare direttamente al Var, così come ha fatto Irrati che ha avuto il segnare dai colleghi. Le contestazioni di Gasperini? Quelli sono due rigori sacrosanti e lo dice il regolamento. Poi se dobbiamo sindacare sulla forza del pestone, questo non è compito nostro. Bisogna accettare le sanzioni delle cose che accadono in campo. Gli allenatori ci devono dare una mano conoscendo il regolamento e discutendo nelle sedi opportune, non discutendo a fine partita perché si crea solo polemica e mette nella strada sbagliata il moviolista e il giornalista di turno. E poi tutto viene amplificato".

Sulla proposta di Gabriele Gravina sulle nuove tecnologie sui cori razzisti e le violenze: "Mi complimento con lui, è una persona di grande spessore. Facciamo tante cose in sintonia e vogliamo cacciare questi cialtroni dal campo, siamo in prima linea con i giocatori. Siamo disponibili a fare qualsiasi cosa purché non vada a discapito della direzione della gara. Se siamo qui a condannare i buu e la violenza e poi a fine partita accadono cose come quelle della scorsa settimana, allora mettiamoci d'accordo su cosa si vuole fare insieme. Se Maresca ha sbagliato a non interrompere Samp-Roma? No, ha seguito il protocollo con annuncio e fermando il gioco. Sono norme chiarissime". 

Chiosa dedicata alla Var Room a Coverciano: "Sarà la svolta. Stiamo lavorando alla struttura, in Italia la burocrazia ci soffoca e bisogna seguire le regole. Ci stiamo lavorando con Gravina, vogliamo averla il prima possibile perché sarà più facile spiegare le varie situazioni. Quando il Var in B? Quando ci saranno le strutture necessarie per farla anche in B. Noi arbitri siamo pronti, la Lega no perché mancano gli elementi per avviare la sperimentazione" ha concluso Nicchi.

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Sezione: News / Data: Lun 21 ottobre 2019 alle 09:45
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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