JULIO CESAR 7: Se l’Inter resta in corsa fino alla fine è merito del suo portierone brasiliano. Nel primo tempo chiude lo specchio a Campagnaro, ispirato da Cassano. Nella ripresa salva proprio sul talento barese, rimanendo in piedi fino all’ultimo per non concedergli vantaggi. Un solo errore nella sua partita, un’uscita fuori tempo su cui rimedia Maxwell ben appostato sulla linea di porta.
SANTON 6: Non una prestazione brillante, evidentemente la fascia destra non è più suo terreno di pertinenza. Prova qualche sortita offensiva, ma non sembra sicuro come un tempo e spesso soffre le incursioni (rare) di Pieri. alche fraseggio con Balotelli
CORDOBA 5: Una serataccia per il colombiano, che soffre la bravura di Cassano e Pazzini nel difendere il pallone. Per questo motivo si innervosisce e si guadagna, dopo l’ennesimo fallo, un sacrosanto cartellino giallo. Mourinho capisce che il rischio rosso è dietro l’angolo e non lo fa tornare in campo nella ripresa. Dal 46’ CHIVU 5,5: Gioca solo un tempo nel momento in cui l’Inter dovrebbe aumentare i ritmi e attaccare in massa. Rispetto a Cordoba contiene meglio Pazzini e copre bene la sua zona di competenza, ma spesso si fa trovare in ritardo e rischia un rigore sul centravanti della Sampdoria. Non spettava comunque a lui cambiare le sorti di questo match.
MATERAZZI 6: Non giocava da molto tempo, ma sopperisce lo scarso ritmo partita con il solito animus pugnandi. Ingaggia con Pazzini un duello aereo molto equilibrato, i suoi interventi sono come sempre decisi anche se talvolta sopra le righe. Nel finale Mourinho lo manda in attacco per sfruttare i centimetri e approfittare delle sue sponde e per poco non pesca il jolly con un destro dalla distanza. L’espulsione per un applauso a Orsato, considerato l’arbitraggio, è un peccato veniale.
MAXWELL 6: Partita diligente quella del brasiliano, senza infamia e con qualche lode. Si destreggia bene quando i doriani lo pressano e dà una mano anche in attacco, nel complesso si conferma utile soprattutto in fase difensiva, meno in fase di costruzione.
VIEIRA 5,5: Serata ricchissima per il francese. Posizionato nel cuore del centrocampo interista un po’ a sorpresa, lavora molti palloni, ne perde una buona parte e si fa pescare sovente in fallo da Orsato, che gli risparmia almeno un paio di volte l’ammonizione. Le sue lunghe leve gli consentono di difendere la sfera, ma la lucidità si esaurisce troppo presto. Dal 55’ CAMBIASSO 6: Prova a dare dinamismo a un centrocampo troppo statico e attendista, tenta anche qualche sortita offensiva ma non ha fortuna. Forse dal primo minuto avrebbe potuto offrire un contributo più marcato alla causa. Il Cuchu è anche protagonista di un acceso diverbio con Cassano, la cui esuberanza verso i propri tifosi non è gradita.
BURDISSO 6: Nel finale potrebbe guadagnarsi un voto in più quando con una zampata nel cuore dell’area che Castellazzi salva sulla linea. Poteva essere il 2-0 che avrebbe dato un senso ai minuti di recupero. Schierato a sorpresa, per sua fortuna non viene piazzato a centrocampo e, nel ruolo di difensore centrale a sinistra, si disimpegna con mestiere.
ZANETTI 6: Il capitano fatica tremendamente all’inizio, forse sbaglia i tacchetti perché scivola molto spesso. Il dinamismo del centrocampo blucerchiato lo mette in difficoltà anche perché senza Cambiasso al suo fianco gli manca il supporto adeguato per alzare la linea e pressare l’avversario. Nel finale viene anche ammonito, anche lui vittima del nervosismo.
CRUZ 5: L’unica giocata costruttiva è l’assistenza in occasione del gol di Ibrahimovic nel primo tempo. Poi una serie di imprecisioni, tocchi errati e controlli fuori misura, che attirano sul giardiniere i mugugni dei tifosi e qualche fischio. Ha un’ottima occasione all’ultimo secondo della prima frazione, ma la sua girata di testa sfiora il palo a Castellazzi battuto. La ruggina ha avuto la meglio sulla buona volontà. Dal 55’ CRESPO 6: Ha meno di un tempo per fare qualcosa di buono, gli basta poco più di un minuti per mettere i brividi a Castellazzi con un sinistro al volo di rara bellezza, fuori di pochi centimetri. Poi non riceve neanche tanti palloni giocabili.
IBRAHIMOVIC 7: Se avesse avuto la fortuna pari al suo talento ora potremmo esaltare una clamorosa rimonta nerazzura. Il suo gol (bellissimo) dà la scossa ai compagni e a sé stesso, poi solo il palo gli impedisce di raddoppiare poco dopo, rigettando un pallonetto strepitoso che meritava sorte migliore. Nella ripresa entra in tutte le azioni pericolose dell’Inter, con un paio di fendenti di prima intenzione che adocchiano lo specchio della porta prima di uscire beffardamente. È il manifesto interista della serata: tanta voglia, tanta superiorità tecnica ma infinita malasorte.
BALOTELLI 6,5: Inizia al piccolo trotto, a volte sembra letteralmente da un’altra parte, di certo non in campo. Però quando si accende è uno spettacolo, sulla destra fa vedere i sorci verdi ad Accardi e va via a proprio piacimento. Ottimi alcuni suoi palloni in mezzo, poco sfruttati dai compagni. L’unico neo che gli si può imputare è non aver mai cercato la conclusione. Nel finale s’innervosisce, però riesce a trattenere l’istinto.
All. MOURINHO 6: La sua colpa risale alla partita dell’andata, non è stasera che l’Inter è stata eliminata dalla Coppa Italia. Il match di ritorno però non è un semplice allenamento, carica i suoi giocatori come deve e lui stesso non riesce a stare fermo un attimo nel suo spazio. Prova a giocarsela con tre punte, l’inizio è incomprensibile ma quando la squadra si scrolla di dosso la tensione mette la Samp alle corde. Occasioni da gol l’Inter ne ha create tante, poi non è colpa del tecnico se la palla colpisce il palo, la traversa oppure esce per una questione di centimetri. Lo Special One può ritenersi soddisfatto della prova di carattere dei suoi giocatori, che ci hanno creduto fino in fondo.
SAMPDORIA: Castellazzi 7,5, Campagnaro 6,5, Lucchini 6,5, Accardi 6, Raggi 6,5 (dal 66’ Stankevicius 5,5), Sammarco 6,5, Palombo 6, Franceschini 6, Pieri 6, Cassano 7, Pazzini 6,5 (dal 91’ Padalino s.v.). All. Mazzarri 6,5
Arbitro ORSATO 4: In campo c’è già un discreto livello di nervosismo, lui con un atteggiamento troppo permissivo lo amplifica all’ennesima potenza. Interpreta male alcuni episodi in area di rigore, fischia spesso senza criterio e fa in modo che i giocatori a un certo punto se le diano di santa ragione. Nel finale “costringe” Materazzi a farsi espellere in un gesto di sfogo nei confronti delle sue decisioni. Sarebbe meglio che si riposasse per un bel po’ di tempo prima di tornare ad arbitrare.
Assistenti: ROSI 5,5 e GRILLI 5
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