Il patron della Fiorentina, Rocco Commisso, insiste sull'argomento debiti, ancora una volta affrontato in maniera superficiale e banale. In una lunga lettera indirizzata ai tifosi della Fiorentina, Commisso è tornato all'attacco come sottolinea Calcio e Finanza. Ecco la lettera integrale:
"Caro Popolo Viola,
è mio desiderio fare chiarezza su una serie di argomenti che, per il bene della Fiorentina, voglio condividere con tutti voi, in trasparenza e verità, come sono abituato a fare da sempre nella mia vita.
Sono il primo ad essere dispiaciuto per gli ultimi risultati, ma qui alla Fiorentina, tutti noi, siamo convinti di avere una buona squadra, che fino a dicembre ci ha portato anche in zone della classifica molto alte. Questo è il gruppo che abbiamo comunque voluto migliorare ulteriormente con il mercato di gennaio e noi riteniamo di avere fatto quanto possibile e come sempre saranno i risultati a parlare alla fine della stagione.
Penso, per questa ragione, che gli attacchi ricevuti dai nostri dirigenti che si occupano di mercato siano fuori luogo. Seppur la nostra rosa avesse avuto necessità di rinforzi non significa che il Club avrebbe dovuto lanciarsi in operazioni “spericolate” che, ricordo, non danno in ogni caso, mai, nessuna garanzia di successo.
Spendere per spendere non è quanto ritengo sia corretto fare per la Fiorentina, per il suo presente e per il suo futuro. In ogni caso noi siamo quelli che in assoluto, in soli 5 anni, abbiamo speso di più di qualsiasi altra precedente Proprietà Viola. Mi viene sempre rinfacciato l’aver detto che “i soldi non sono un problema”, è vero, i soldi non sono un problema, e l’ho dimostrato investendo da giugno 2019, compreso il Rocco B. Commisso Viola Park che rimarrà per sempre la casa della Viola, più di 430 milioni nella Fiorentina, ma ripeto, sono io a decidere com’è meglio impiegare le risorse a nostra disposizione.
Le nostre ambizioni, in ogni caso, non sono cambiate. Siamo in corsa su tutto e il nostro obiettivo di fare meglio rispetto alla stagione precedente non è cambiato come non è cambiata la mia volontà di fare crescere il Club, compatibilmente alle possibilità che oggi abbiamo.
Quando si parla di Fiorentina, della Società che ho acquistato il 6 giugno del 2019, occorre avere ben presente la situazione che abbiamo trovato e quella che in questi anni stiamo portando avanti. Ci tengo anche a dire che nessuno mi ha costretto a comprare il Club, vero, ma è altrettanto certo che, al tempo stesso, nessuno mi costringerà a vendere la Fiorentina ed andar via da Firenze, come avvenne con Dante. O nessuno potrà mai decidere, se non io, chi deve e dovrà lavorare nella Fiorentina e chi invece secondo qualcuno dovrei mandare via.
Noi, dopo 3 anni dal mio arrivo, e dopo aver rilevato il Club che nella stagione precedente si era salvato all’ultima giornata, ci siamo qualificati in Europa e l’anno scorso siamo arrivati in Finale di Conference e Coppa Italia, cosa che non accadeva per la Fiorentina dal 1961. Tutti, certamente, avremmo voluto vincere almeno un trofeo ma non si può certo pensare che tutto questo non sia mai successo o non si può dimenticare che, anche quest’anno, siamo, per il terzo anno consecutivo, in semifinale di Coppa Italia, già agli ottavi di Conference e con 7 punti in più in classifica rispetto alla stagione scorsa.
Spesso vengono indicate come Società modello Atalanta e Bologna e di certo mi complimento con loro per il cammino che stanno facendo, ma voglio ricordare a chi ha la memoria corta che l’Atalanta, dopo l’arrivo della famiglia Percassi, ha impiegato 7 anni per qualificarsi la prima volta in Europa e il Bologna, dopo otto anni dall’arrivo di Saputo, quest’anno, per la prima volta, sta lottando per posizioni europee.
Quando sono arrivato a Firenze ho subito spiegato che io sarei stato pronto a fare investimenti ma che, per alzare il livello e competere sui palcoscenici più importanti, sarebbero servite entrate maggiori, nuove fonti di revenues che, ad esempio, uno stadio nuovo e funzionale per vedere una partita di calcio avrebbe potuto garantire. Abbiamo preso la Fiorentina quando gli introiti non superavano i 100 milioni. Noi pur raggiungendo la cifra record di 147 milioni l’anno passato (inclusi i 25 milioni di sponsorizzazione di Mediacom e senza plusvalenze), siamo ancora decisamente lontani dai Club che ogni stagione hanno più del doppio dei nostri introiti (tra i 300 e 400 milioni).
Dal mio arrivo a Firenze ho ribadito che mai avrei fatto promesse che non avrei potuto mantenere, e allo stesso modo ho detto sin da subito che la Fiorentina, sotto la mia proprietà, non avrebbe mai corso il rischio di fallire (com’è accaduto in passato) e così è e così sarà. Sono anni che chiediamo trasparenza e regole uguali per tutti, ma quasi nulla è cambiato e ci troviamo a dover competere con Club indebitati fino al collo che agiscono come se nulla fosse. Dopo il Covid e la questione Superlega, ad esempio ci sono Società che stanno ricorrendo a continui aumenti di capitale con esposizioni debitorie ancora notevoli. Mi auspico che finalmente qualcosa possa cambiare perché le Società che rispettano ogni singola regola e non hanno un euro di debiti, non possono essere equiparate a quelle che riescono a sopravvivere solo per la mancata applicazione di norme precise.
Per concludere ricordatevi sempre che siamo un gruppo unito. Il Mister, i calciatori, lo staff e tutto il management della Società, lavorano costantemente per migliorare e crescere ogni giorno, con serietà e impegno e sono certo che tutti insieme affronteremo questa seconda parte di stagione con la volontà di ottenere gioie e risultati da condividere e festeggiare insieme a voi.
Voi, caro Popolo Viola, siete fondamentali e vi chiedo, ancora una volta, di starci vicino e non farci mancare il vostro prezioso supporto. Io sono certo che, ancora una volta, questo gruppo saprà regalarvi le soddisfazioni che meritate".
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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