"L’Inter è l’Inter: si ama". Parola di Nazza, Nazzareno Canuti che alla Gazzetta dello Sport riavvolge il nastro dei ricordi, raccontando la sua Beneamata.

Lei guidava la difesa dell’Inter. 
"Beh, guidare… ero stopper. Bini libero. Dicevano che eravamo belli, quasi gemelli e lui faceva finta d’incazzarsi. Eravamo tutti molto amici in quell’Inter. Anche se 'Tiger' Bersellini ci faceva soffrire…".

È vero che a 21 anni, proprio con l’arrivo di Bersellini, lei voleva smettere? 
"Sì, avevo esordito con Beppe Chiappella. Stavo bene, giocavo abbastanza. Ma dopo quattro giorni di Bersellini non ne volevo più sapere. Stavo da cani, ero un cadavere. Mi convinse Facchetti. 'Porta pazienza, Eugenio è fatto così. Ma non è cattivo. Stai vicino a me, vedrai che cambierà'". 

È finita bene. Con Bersellini siete diventati campioni d’Italia. 
"Nella stagione 1977-78, sono stato lanciato come titolare proprio da Bersellini. Aveva ragione Cipe Facchetti, mi sono inserito e ho veramente capito cosa significa essere un professionista: è stato lui, Tiger, a insegnarmi a lottare, lavorare e soffrire".

Anche troppo, pare. Lo dicono tutti quelli dell’Inter fine anni 70: un vero duro. 
"Beppone Chiappella era diverso. Quando, nel 1976, è nata mia figlia Alessia mi ha detto: 'Vai, vai subito dalla tua bambina'. Non avevo la macchina, Oriali mi ha prestato la sua, una Bmv 520. Sono andato e tornato e il giorno dopo ho giocato. Quando invece è arrivato Christian, il secondo, Bersellini ha fatto finta di niente. Lo sapeva, ma non mi ha dato il permesso e allora il massaggiatore Giancarlo Della Casa, mi ha inventato un ascesso. Mi ha messo del cotone in bocca e ha detto a Bersellini: 'Mister, fra l’altro Nazza ha anche mal di denti. Non vede come è gonfio? Dai dai, lo porto io a Milano dal dentista'".

E ride. L’Inter sempre nel cuore? 
"Sempre, forever. Con l’Inter ho vissuto momenti bellissimi. Anche qualche delusione, come la mancata finale di Coppa Campioni dopo aver battuto il Real Madrid nel ritorno della semifinale. Ma ho giocato in una grande squadra e ho marcato, e spesso annullato, i più grandi attaccanti: Paolo Rossi, Giordano, Pulici, Bettega, Chiarugi, Novellino. Non male, eh?".

Sezione: News / Data: Lun 21 luglio 2025 alle 19:55
Autore: Egle Patanè
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