Uno stratega arrivato dal basso. Andrea Stramaccioni non ha niente da nascondere e, intervistato da Sette, ripercorre le tappe della sua vita, partendo dallo stop prematuro al calcio giocato: "E' stato il passaggio più triste della mia giovane vita. È stato come se, in un colpo solo, si fosse infranto tutto. Sogni di arrivare in Serie A. Ma soprattutto desideri giocare. Ancora adesso, dopo un po' che tiro calci al pallone, mi si gonfia il ginocchio. Ero ingrassato tanto, 15 chili. Ero giù. Mi ha aiutato la mia famiglia e lo studio. Nel mio piccolo il messaggio della vicenda è che anche in Italia un allenatore che non era un giocatore famoso, o che non è un figlio d'arte, può arrivare in un grande club. "Ce l'hai fatta dal nulla" è il complimento più bello che possono farmi".

Poi è arrivata l'Inter, è arrivato il successo: "L'intuizione fortunata sui cambiamenti di ruolo di alcuni giocatori è stata un denominatore comune della mia vita professionale. La sottogavetta sui campi di terra e il fatto di aver fatto l'osservatore per club professionistici". Ma il giovane Andrea studia, studia sempre: "Sì perchè ti insegna il metodo, lo dico sempre ai miei giocatori. I ragazzi in questo momento storico hanno più agevolazioni e spesso la voglia di arrivare, calcisticamente, è data da quanta fame hai. Di questa fame, ne vedo mediamente meno in Italia". Di sicuro ne ha tanta, di fame, il capitano dell'Inter Javier Zanetti, 39 anni e non sentirli: "È al di là dell'umano: il primo ad arrivare, alla fine di ogni allenamento si ferma a fare ginnastiche preventive e posturali. Questo secondo me è il segreto della sua capacità di giocare, dopo 20 anni di Inter, ogni partita come se fosse la prima o l'ultima".

Non può mancare il capitolo Cassano, talento anche lui arrivato dal basso: "Con Cassano parliamo la stessa lingua, quella della strada, quella con cui si guadagna il rispetto sotto casa".

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 14 novembre 2012 alle 21:06 / Fonte: Corriere della Sera - Gazzetta.it
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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