Luciano Spalletti, tecnico dell'Inter, arriva ai microfoni di Premium Sport per commentare l'esito del match contro il Crotone, quarta vittoria in altrettante sfide di campionato.

Che sensazione le lasciano questa vittoria, che si suol definire 'sporca', e questo primato?
"Non era facile, i nostri calciatori sono stati professionisti adattandosi a qualcosa di differente. La partita era in una situazione di caldo e di temperatura diversi da quelli cui siamo abituati, con un campo secchissimo che rallentava il gioco e il vento che ci creava difficoltà nel primo tempo. Poi nella ripresa siamo stati un po' più fluidi, poi loro provano a sporcarla la partita, con le spizzate, le seconde palle, Budimir che fa il suo mestiere perfettamente. Essersi adattati a tutto questo è un sintomo di grandissima qualità".

Cosa è successo dopo il gol di Perisic? Il pubblico ha mostrato fastidio per l'esultanza...
"Secondo me il pubblico era infastidito verso di lei, che faceva il tifo (rivolto al giornalista, ndr). Al primo gol son stato fermo, al secondo di oggi ho fatto la linguaccia ai miei collaboratori esultando per la prima volta ad un gol. Io come Del Piero con la linguaccia? Dica ciò che vuole, non ho fatto niente di male. I giocatori devono giocare in base alle realtà che trovano. Handanovic è stato molto bravo ma l'occasione per noi era ancora più clamorosa. Vincere così è sintomo di adattamento e di testa solida, oltre che di adattabilità della squadra".

Che effetto fa la classifica?
"Non ci interessa, abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Ma sappiamo che la nostra strada è lunga e non ci facciamo turbare dal momento, mancano 34 partite e dobbiamo farle nel migliore dei modi vincendone più possibile. Sarebbe entrato anche Eder in contesti diversi di risultato, magari avremmo perso ma volevamo vincere  e le nostre intenzioni sono queste. Non ci impressiona niente, in positivo e in negativo".

Oggi si aspettava più personalità della squadra, magari si poteva soffrire di meno?
"Secondo me l'hanno esibita, nella costruzione bisognava essere più veloci. Quei palloni che ci sono costate ripartenze difficili da sbrogliare nascono perché hanno provato a fare la partita lì, sfruttando le nostre difficoltà. C'è stata poca qualità, forse, ma la personalità c'è stata".

Skriniar leader carismatico?
"Sembra che voglia bene solo ad un solo calciatore, ma io l'ho già detto che è un calciatore perfetto, sempre attento, mai in difficoltà e bravissimo a far girare palla e a mandarla nella trequarti. Dopo averlo conosciuto per due settimane ci siamo fidati subito. Meglio di Rudiger? Skriniar è un po' diverso, ma è meglio non averli avversari".

Su uno sfogo durante la partita:
"Ce l'avevo con Massimo (Veronelli, l'intervistatore)...", conclude ridendo. 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 16 settembre 2017 alle 17:33
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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