Al termine della partita contro il Crotone, Luciano Spalletti si presenta nella sala conferenze del Meazza per rispondere alle domande dei giornalisti presenti, tra i quali l'inviato di FcInterNews.it:

Pensi che siano cadute molte certezze e tu sia l'unica ancora di salvezza?
"No, sono i calciatori. Io mi devo prendere le responsabilità se loro non funzionano, perché se come stasera si fa una prestazione negativa e siamo in un momento carico di difficoltà, io sono il responsabile perché non ho creato un contesto dove possano esprimere il meglio di sé stessi. In precedenza lo hanno fatto. Se poi la fragilità è questa è segno che ho visto male e rimane una mia responsabilità. Non ci si può nascondere. L'Inter è un posto splendido dove lavorare e si può fare bene".

Vedendo il secondo tempo, Karamoh e Rafinha possono dare una mano?
"Sì, come hanno fatto stasera. Poi si sono un po' abbassati. Quando non abbiamo niente da perdere la reazione c'è, ci manca nel razionale. Nelle difficoltà reagisci in maniera più dura e convincente, non hai niente da perdere. Karamoh ha fiammate importanti e qualità, però offre solo quelle. Quando brucia ha bisogno di recuperare, non ha continuità di gioco, è un attaccante. Sono convinto che la squadra non possa sostenere uno che non lavora con continuità, perché dopo le sue fiammate subisci ancora di più l'avversario. Rafinha non ha la partita nelle gambe però ci può dare una mano. Ma deve lievitare tutto, bisogna crescere su più cose. Quando la situazione è normale ci può essere quello che dà lo strappo, ma quando è appiattita bisogna andare per ragionamenti razionali facendo un passettino per volta. L'obiettivo deve essere vincere qualcosa che sia più facile da raggiungere ogni giorno, per riprovare quella sensazione e ti aumenta l'autostima. Ora se hai un carattere fragile il cervello ti annulla tutto, funziona così. Due o tre cose che siano riconoscibili e possano poi essere raggiunte, poi si va al passo successivo. Qualche soluzione in più l'abbiamo che non abbiamo provato, delle modifiche sono state apportate. Siamo un po 'sottotono con diversi calciatori, ma dipende da cosa riesco a proporre io".

Per raggiungere un posto davanti cosa deve cambiare?
"Vincere qualche partita, se non lo fai non arrivi tra le prime quattro. Servono i risultati, i tre punti, ma soprattutto ritrovare quel livello di qualità che ha la squadra".

Per uscire da questa situazione serve un accorgimento tecnico-tattico o recuperare cattiveria agonistica?
"Ci vogliono un po' entrambe le caratteristiche, anche in quello che è un cambio tattico i calciatori devono poterlo portare avanti. Si possono mettere le due punte, ma così elimini Mauro che è una prima punta. Potremmo giocare con il rombo come abbiamo fatto nel finale oggi, ma far fare questo a Mauro significa creargli difficoltà. Bisogna fare progetti che possano essere perseguiti, che la somma delle qualità dei calciatori crei. Altrimenti diventa difficile".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 04 febbraio 2018 alle 00:05 / Fonte: dall'inviato al Meazza Fabio Costantino
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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