A semifinale archiviata, siamo andati a ripescare qualche battuta di Guardiola del 20 luglio 2009, quando lo scambio Eto'o-Ibra stava per decollare. Quell'affare fu subito definito vantaggioso per l'Inter, più per l'entità economica dello scambio che per altro, ma tra i tifosi nerazzurri restava la preoccupazione di perdere il capocannoniere dello scorso campionato, il faro del reparto offensivo. Nove mesi dopo non è più così: Eto'o, con il suo comportamento esemplare e la sua incredibile umiltà, fa sognare Milano, mentre in Catalunya cercano già di sbolognare lo svedese. Ma come si è arrivati a cedere il centravanti camerunense, uno che poche settimane prima aveva deciso la finale di Champions, con una stagione da una trentina di gol?

Ecco la sintesi dell'intervista estiva al tecnico del Barcellona, Pep Guardiola, reduce dal triplete:

Comportamento esemplare — “Dopo aver vinto tutto sentivo che bisognava cambiare qualcosa nello spogliatoio. Non tanto, ma qualcosa si. Mi sono affidato alla mia sensazione, e visto che io non posso cambiare la personalità dei miei giocatori ma ho la responsabilità di scegliere i miei giocatori ecco da dove è nata l’idea di cambiare il centravanti. Detto questo ci tengo a specificare che io non ho nulla contro Samu, tutt’altro. Lo scorso anno senza di lui non avremmo vinto quello che abbiamo vinto, e per tutta la stagione il suo comportamento non è stato buono ma esemplare, dentro e fuori dal campo. Di più, Eto’o è stato magnifico per i 5 anni che è stato qui e per questo ci tengo a ringraziarlo molto”.

Feeling, sensazioni — “Però avevo il feeling che fosse giunto il momento di cambiare. Capisco che la gente si chieda come mai abbia deciso una cosa così: posso solo dire che non è stata una decisione semplice, e posso capire che Samu faccia fatica a comprenderla ma questa è la verità, sentivo che dovevo farlo. Non sono nemmeno sicuro di aver fatto bene, solo il tempo ce lo dirà, ma ho scelto con convinzione, senza dubbi di sorta. Vivo nel calcio da tanti anni e ho imparato ad ascoltare le mie sensazioni. Non cercate altre motivazioni, non pensate a ragioni di altro tipo perché vi sbagliereste. E’ ovvio che mi sono scontrato con Eto’o, ma se dovessi mandar via tutti quelli con cui ho discusso di questioni tattiche allora quest’anno avremmo dovuto cambiare 20 giocatori. A livello di convivenza, di spirito di gruppo non c’è mai, mai, mai stato alcun problema con Eto’o tale da influire nella mia decisione sul suo futuro. E comunque c’è da dire una cosa, che al momento Eto’o è un giocatore del Barcellona”.

Ed ecco, degno di nota, un contributo dello svedese (ancora nerazzurro), pubblicato da Sport dopo la partita estiva dell'Inter contro il Club America: "Sogno di giocare con Messi - avrebbe detto lo svedese - con lui faremo follie". Ipse dixit...

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 01 maggio 2010 alle 16:30 / Fonte: Gazzetta.it
Autore: Damiano Reverberi
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