Dici Inter-Barcellona e la mente corre subito alla semifinale Champions 2010, penultimo atto prima del leggendario Triplete di Madrid. Quello che incoronò Massimo Moratti come presidente re d'Europa: "Questa è sempre una partita speciale - racconta l'ex patron nerazzurro a Sport -. Per la storia, per il prestigio e per la grande qualità delle due squadre. Non importa quando si incrociano, lo scontro tra nerazzurri e Barça è sempre come una finale. Nessuno vuole fallire, ci sono molte aspettative da entrambe le parti e sono sicuro che vedremo un grande spettacolo a San Siro". 

L'Inter deve vincere per evitare qualsiasi tipo di beffa.
"Sì, l'Inter deve andare in campo con un solo obiettivo: vincere. Non pensare molto al risultato del Borussia Dortmund o alla perdita di tempo nei calcoli matematici, devi vincere per forza. E per farlo i nerazzurri dovranno ripetere la grande prima partita che hanno fatto a Barcellona all'andata". 

Il Barça è già qualificato: come pensi che  influirà sul match?
"Il Barça gioca sempre con il suo stile e con l'obiettivo di vincere, ma mi fido completamente di Antonio Conte e della sua squadra. Sono convinto che sia possibile raggiungere gli ottavi".

Leader in serie A e con rinnovate ambizioni europee. Cosa ti piace di più della nuova Inter di Antonio Conte?
"La mentalità. Mi piace molto questa Inter in generale, ha un ottimo allenatore in panchina e un'ottima squadra, ma è la mentalità che fa davvero la differenza. Oggi, grazie alla cultura del lavoro e al sacrificio dati da Conte, tutti i giocatori nerazzurri sono disposti a sacrificarsi per la squadra. L'allenatore sta sfruttando il meglio di tutti i suoi giocatori". 

Stanno facendo bene anche Lautaro Martínez e Romelu Lukaku.
"Entrambi stanno andando alla grande. Lautaro e Lukaku sono due grandi attaccanti, che segnano e lavorano per la squadra". 

Quale giocatore attuale giocherebbe nell'Inter del Triplete?
"Ci sono molti giocatori interessanti... Handanovic è un portiere molto importante, Sensi e Barella si sono immediatamente adattati, Lautaro ha un un talento". 

L'Inter ha sempre avuto "9" mondiali come Ronaldo. È stato difficile portarlo a Milano?
"Non è stato tremendamente difficile, dico la verità. C'era una clausola e l'ho pagata, anche se nessuno si aspettava che un campione come lui raggiungesse l'Inter. Non c'è stata una gran trattativa con il Barça e con il presidente Núñez, abbiamo investito ciò che doveva essere investito e lo stesso giocatore ci ha aiutato molto a realizzare quel sogno. Ronaldo è stato fantastico". 

È stato il migliore acquisto nella storia dell'Inter?
"Non so se sia stato il migliore, ma sicuramente lo è stato nel mio lunghissimo periodo da presidente. Stiamo parlando del Fenomeno, dell'acquisto di una stella, di un crack che ha fatto cose con la palla ciò che gli esseri umani non possono nemmeno immaginare. Oggi possiamo dire con orgoglio che il Ronaldo vero ha giocato all'Inter e al Barça". 

Non solo acquisti, hai anche saputo vendere bene: penso a Ibrahimovic, trasferitosi al Barça per 49 milioni più Eto’o.
"È stata anche una grande operazione di mercato, una delle più intelligenti che abbiamo fatto. Mi spiego meglio. Amo molto Zlatan e mi dispiace per la sua cessione, è stato un addio molto doloroso a livello umano e sportivo. Tuttavia, Eto'o è entrato nell'operazione e quello stesso anno ci ha aiutato a vincere il "Triplete": Serie A, Champions e Coppa Italia. È stato un risultato indimenticabile, che sarà scritto per sempre nel DNA dell'Inter e dei suoi tifosi. Nonostante il valore indiscusso del giocatore, senza vendere Ibra a Barcellona non avremmo mai potuto avere Eto’o con noi". 

I rapporti tra la sua Inter e il Barça sono state una costante: c'è qualche sogno di mercato che non ha potuto realizzare?
"Certo che c'è. Questo sogno ha un nome e un cognome: Andrés Iniesta. Si noti che Iniesta è stato il primo giocatore che ho chiesto al Barcellona. Ho detto diverse volte al direttore del Barça che impazzivo per lui, ma ovviamente hanno risposto che si fidavano molto del suo talento e non volevano venderlo a nessun prezzo".

Iniesta ha finito per scrivere grandi pagine di storia culé con Puyol, Xavi e Messi. A proposito, pensi che Leo meritasse di vincere il Pallone d'oro?
"Senza dubbio. Messi è un Pallone d'Oro nato.. Il calcio è qualcosa di naturale per lui e, se il Barcellona vince, c'è sempre la sua firma". 

Consideri Leo Messi un giocatore migliore di Cristiano Ronaldo?
"Adoro e rispetto Cristiano Ronaldo, ovviamente, ma Messi è Messi. Meritava di vincere il suo sesto Pallone d'Oro. Leo Messi è un genio del calcio".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 09 dicembre 2019 alle 10:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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