L’arrivo di Gabi Mudingay è solo l’antipasto. Il centrocampo dell’Inter, che da alcuni anni vivacchia sulle prestazioni non più costanti dei senatori, ha bisogno di una rinfrescata, di un upgrade importante, perché il gioco offensivo di Andrea Stramaccioni, fatto di possesso palla e difesa alta, necessita di centrocampisti bravi nella doppia fase. Che sia 4-2-3-1 o 4-3-2-1, Strama pretende veloce circolazione di palla e verticalizzazione verso gli uomini d’attacco che supportano la prima punta Diego Milito. Se l’arrivo del belga di origine congolese serve a dare forza e muscoli, a dispetto di un’età non più verdissima, il tecnico nerazzurro attende rinforzi e intanto può fare affidamento su un Fredy Guarin in grande spolvero.

Gli undici milioni per il riscatto, versati nelle casse del Porto, sono stati soldi ben spesi. Il colombiano, ristabilito dopo un noioso infortunio che lo ha tenuto fuori da novembre a marzo, ha lavorato alla grande sin dal primo giorno di ritiro a Pinzolo, facendosi notare come uno dei più in forma. Corsa, legna, lotta, costruzione e capacità di andare alla conclusione. Fredy è il prototipo del centrocampista moderno sul quale Stramaccioni baserà l’intero reparto. Detto che si attendono i ritorni degli infortunati Obi e Mariga, che comunque possono dire la loro grazie alle loro buone doti fisiche, con le quali sopperiscono a delle lacune tattiche su cui il tecnico romano lavorerà, il centrocampo nerazzurro è in fase di work in progress.

Con Esteban Cambiasso (per Stramaccioni uomo imprescindibile davanti alla difesa), ancora lontano dalla forma ottimale (qualche chilo in sovrappeso), e persi Poli (difficile se non impossibile una riapertura con la Sampdoria) e Paulinho (solo un arrivederci), la mediana necessità di un giocatore che alzi il tasso tecnico e che smisti sapientemente i palloni nella zona nevralgica. Identikit perfetto di Nuri Sahin, playmaker che a Madrid avrebbe le porte chiuse dall’arrivo di Luka Modric, pronto a vestire presto la camiseta blanca. Chissà se dalle parole si possa passare ai fatti con dei viaggi a Madrid o con delle telefonate o dei fax diretti nella sede di Florentino Perez.

Il tutto in attesa di conoscere il futuro di Dejan Stankovic, in bilico più che mai rispetto agli anni precedenti, visti i numerosi infortuni e le 34 primavere sul groppone. Un suo addio (unito a quelli di Maicon, Julio Cesar, Castaignos e magari Pazzini) potrebbe consegnare all’Inter un tesoretto cospicuo, tale da poter essere investito in operazioni in entrate nel reparto centrale. Il nome di Fernando del Porto è sempre nell’aria, ma sono note a tutti le difficoltà che s’incontrano quando si tratta con il signor Pinto Da Costa.

Motivo per cui si dovrà attendere, come al solito, il mercato in uscita. Una cosa è certa: il centrocampo, più di altri reparti, ha bisogno di un’importante manutenzione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 20 luglio 2012 alle 20:30
Autore: Alberto Casavecchia
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