Doveva essere la partita dello slancio, l'inizio del filotto che avrebbe riportato l'Inter in corsa per qualcosa di importante, la partita della conferma dell'uscita dal tunnel. E invece l'Inter, in quel tunnel, purtroppo ci è tornata. Mai convincente, a partire dalla formazione iniziale, la squadra ha dato l'impressione come di essere bloccata, lenta; spettacolare il gioco dell'Udinese, i cui calciatori si muovono all'unisono secondo schemi perfetti (basti guardare l'azione del gol), prevedibile e mai incisivo il gioco nerazzurro. Eppure l'Udinese non ha mai assediato l'Inter, anzi si è difesa con ordine e ha aspettato il momento giusto per colpire in contropiede. Ma tanto è bastato per avere ragione di una compagine che di questi tempi deve davvero lottare con umiltà almeno per lasciare la parte destra della classifica. Emblematico quanto accade a pochi minuti dalla fine: espulsione per Zanetti, che forse aveva subito l'ultimo rosso anni e anni fa, e l'altalena di emozioni, tutte dagli undici metri: dalla gioia per il rigore parato da Julio Cesar dopo il suddetto fallo del capitano, a quella strozzata in gola per l'errore, anche dagli undici metri, di Pazzini due minuti dopo. Per la serie, quando una partita è stregata...
AVVIO EQUILIBRATO
Ranieri comincia con un coperto 4-4-2 in cui spicca la novità Faraoni centrocampista di destra, Alvarez parte da sinistra ma in realtà ha libertà di azione su tutto il fronte d'attacco. Le punte sono Milito e Pazzini. La prima vera occasione da rete per l'Inter capita al 16' con Zanetti che serve ottimamente Milito al centro, ma il tiro dell'argentino è sbilenco. Brivido al 22' quando Isla scatta sulla destra sul filo del fuorigioco e va al tiro, fortunatamente non inquadra neanche lo specchio della porta. Molto arretrata la posizione di partenza di Pazzini, spesso deve scendere a prendere palla per potersi costruire un'azione, contrariamente al normale, quando è invece appostato a centro area in attesa del pallone. Al 28' bella punizione di Milito dal limite, alta di poco. Un minuto dopo ancora Milito serve splendidamente Motta nel corridoio, il tiro a seguire è però parato ottimamente da Handanovic, con il centrocampista che resta a terra dolorante. Si riprenderà poco dopo. Al 37' l'Inter si produce in una spettacolare azione tutta di prima: Alvarez apre a destra per Faraoni, cross di prima per Pazzini che impatta bene ma viene chiuso da un avversario. I nerazzurri provano un timido pressing nei minuti finali del primo tempo che però non porta pericoli dalle parti di Handanovic, e così si chiude sullo 0-0 un primo tempo piuttosto noioso ed abbottonato.
BOCCIATO ALVAREZ
Non stava facendo malissimo Alvarez ma Ranieri nell'intervallo decide di lasciarlo negli spogliatoi per inserire Nagatomo, non cambia nulla tatticamente con il giapponese che si posizione sulla sinistra di centrocampo. Al 5' paura per Chivu che resta a terra dopo essere rimasto schiacciato tra Torje in proiezione offensiva e Julio Cesar in uscita. Anche il portiere resta dolorante ma per fortuna entrambi possono riprendere la gara. All'11 Di Natale controlla bene al limite, si gira, prova il sinistro ma mette alto di pochissimo. L'Inter continua a non trovare spazi, l'Udinese si difende con ordine dando l'impressione di essere giunta a San Siro per strappare il pari e provare qualche contropiede, Pazzini è circondato e Milito ha le polveri bagnate.
FARAONI ESCE TRA GLI APPLAUSI
In circa 60 minuti non proprio esaltanti l'unica nota positiva è il grande spirito di sacrificio di Faraoni, uno dei migliori, che dà anche l'anima al punto da dover abbandonare il campo al 15' per crampi, al suo posto Zarate e Inter finalmente più incisiva. Esce anche Torje, al suo posto Floro Flores. Al 23' occasione clamorosa per l'Udinese, l'Inter si ferma per il fuorigioco di Di Natale che però resta fermo, si inserisce Isla che giunge a tu per tu con Julio Cesar, ma anziché tirare serve Di Natale che è nuovamente in fuorigioco (e comunque si fa parare il tiro da Julione). Incredibile occasione sprecata dai friulani. Un minuto dopo è Pazzini a divorarsi un'occasione gigantesca: controlla in area e si gira, tiro fuori di un pelo ma l'arbitro ferma tutto per controllo di mano dell'attaccante.
ISLA RUGBISTA
Al 26' L'Udinese si produce in un contropiede da manuale in stile rugbistico che si conclude con la rete friulana: Di Natale scatta, raggiunto da Ranocchia scarica sull'accorrente Floro Flores che a sua volta nota lo scatto sulla destra di Isla, palla dentro e diagonale a insaccare alle spalle di Julio Cesar. Tutto molto bello, direbbe un collega che a Udine è di casa, ma la realtà è che l'Inter ha fatto ben poco per vincere questa partita. Ma dov'era Chivu? Difatti poco dopo Ranieri lo toglie dalla mischia per rinforzare il centrocampo con Stankovic.
ADRENALINICI UNDICI METRI
Emblematico quanto accade al 39': ennesima azione ariosa e spettacolare dell'Udinese con Di Natale che serve di tacco Asamoah, il ghanese entra in area ma viene steso da Zanetti. Secondo giallo per l'argentino e conseguente rosso con rigore. Non ricordiamo a memoria l'ultimo rosso per il capitano, emblema forse di una squadra realmente in difficoltà. Sembrava tutto finito e invece Julio Cesar con uno scatto da campione neutralizza dagli undici metri tenendo accesa la speranza. Speranza che si infiamma due minuti dopo quando l'arbitro concede ancora un rigore, stavolta dall'altra parte, per fallo di Ferronetti su Milito; ma Pazzini scivola mettendo alle stelle. Quando tutto deve andare storto...
Autore: Domenico Fabbricini
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