"Più difficile per loro che per noi", dice Mourinho. "Nessuna soggezione, nei contrasti deve scoppiare il pallone", replica Mazzarri. Napoli-Inter entra nel vivo prima del fischio d'inizio di Rosetti, previsto stasera inotorno alle 20.45, minuto più minuto meno. Davanti ai 70 mila del San Paolo sarà un'autentica battaglia, perché di fronte si troveranno squadre che con la vittoria, oggi, vantano un certo feeling. Per l'Inter non c'è nulla da specificare, per il Napoli invece la cura Mazzarri è stata un toccasana, ripristinando i valori che De Laurentiis aveva in mente investendo non poco per creare una formazione competitiva. Quindici risultati utili consecutivi, una striscia interrottasi (immeritatamente) a Udine domenica scorsa, ma che non macchia più di tanto il momento d'oro dei partenopei, 'costretti' a fare punti per riprendersi il quarto posto ora appannaggio della Sampdoria. Motivazioni all'ennesima potenza, dunque, tra gli azzurri, che si scontreranno con quelle della capolista, alla quale una vittoria, oggi più che mai, servirebbe per respingere l'assalto della Roma e, in seconda battuta, del Milan.

Due assenze di lusso caratterizeranno la sfida: Eto' da una parte (panchina), Lavezzi dall'altra (tribuna). Entrambi, con la loro velocità e il loro fiuto del gol, avrebbero potuto indirizzare il match da una parte o dall'altra, invece saranno loro malgrado costretti a fare il tifo per i loro compagni. In campo non mancherà comunque il talento, e in tal senso spiccano due duelli particolari: Milito-Quagliarella e Sneijder-Hamsik. Non è un caso se il club nerazzurro abbia flirtato a lungo con l'ex attaccante della Sampdoria prima che questi si accasasse sotto il Vesuvio, e stia ancora pressando De Laurentiis, attraverso dichiarazioni di stima), per il gioiello slovacco. Oggi Quagliarella e Hamsik cercheranno di abbattere il muro nerazzurro, quando in una realtà parallela avrebbero potuto indossare gli stessi colori. Invece rappresenteranno il Napoli anche nella sfida di stasera, e ciò che poteva essere per loro è invece realtà per Milito e Sneijder, a cui Mourinho afiderà gran parte del gioco offensivo dei campioni d'Italia.

Sulla carta l'Inter è superiore, ma il Napoli dalla sua ha tre vantaggi che possono fare la differenza: il fattore campo, con una tifoseria al seguito non comune; l'entusiasmo, nato dagli ultimi due mesi e mezzo di gestione Mazzarri; infine la cabala, che a Napoli viene presa seriamente in considerazione: gli ultimi due precedenti hanno visto infatti i partenopei avere la meglio di coloro che tempo avrebbero portato ancora a casa lo scudetto. Bestia nera, dunque, per la squadra nerazzurra questo Napoli, che pur non avendo più il simbolo delle ultime due vittorie (Zalayeta), ha un gruppo in grado di rendersi amica la buona sorte. Tutti buoni motivi per convincere Mourinho e calciatori a fare molta attenzione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 febbraio 2010 alle 13:27
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print