Un film già visto, in onda sugli schermi nerazzurri dopo aver appassionato quelli blucerchiati. La situazione tra Mauro Icardi e l’Inter, almeno all’apparenza, è tutt’altro che rilassata. Nonostante l’attaccante continui a segnare e la squadra sia reduce da una bella vittoria in campionato. Il discorso principale è sempre il solito, il rinnovo contrattuale del giocatore che attualmente percepisce 800 mila euro, meno di Joel Obi, giusto per capirsi.

DISTANZA - Uno stipendio che la dirigenza nerazzurra vuole ovviamente aumentare, come nei patti in caso di esplosione dell’allora 20enne promessa argentina. E le parole di Piero Ausilio, rilasciate nelle ultime ore al Botinero, lo confermano: "Icardi è giovane, ha firmato un contratto fino al 2018, noi abbiamo tutta l’intenzione di valorizzarlo sia attraverso il campo, sia attraverso un nuovo contratto. Devono essere cose fatte nei tempi e nei modi giusti”. Nessuna chiusura dunque, eppure l’intesa non si trova perché la domanda è più alta dell’offerta. Ormai se ne parla da mesi e l’entourage dell’attaccante di Rosario, guidato dall’agente Abian Morano, continua a rimanere sulle proprie posizioni considerando Icardi non un normale calciatore, ma un vero e proprio brand (MI9).

FRASE CRIPTICA - In un contesto che ha ancora molto da raccontare, di certo non passano inosservate le parole di Maurito, che ha spiegato il motivo delle sue mancate esultanze dopo i due gol al Palermo: “L’ho deciso assieme al mio procuratore”. Frase interpretata inizialmente come protesta per il mancato rinnovo ma che, in realtà, sembra più indirizzata al contesto e il clima mediatico che lo circonda dopo Reggio Emilia visto che "il rinnovo è a buon punto", come lui stesso ha ammesso. Anche se, nello specifico, la situazione non è così fluida viste le cifre di cui si parla. La sensazione, all’esterno, è che tra entourage e club stia andando in scena un film già visto nel gennaio 2013, quando si consumò idealmente il trasferimento di Icardi dalla Sampdoria all’Inter.

COME DUE ANNI FA - Anche all’epoca, ci fu una lunga trattativa tra agenti e dirigenza (blucerchiata), con un’offerta di rinnovo respinta al mittente perché giudicata troppo bassa, a 2 anni e mezzo dalla scadenza del contratto. La famiglia Garrone aveva proposto un aumento di stipendio da 60 mila euro a 400 mila euro a stagione, giudicati troppo pochi per un giovane centravanti capace di battere da solo la Juventus allo Stadium e di segnare nel derby della Lanterna. Una distanza tra le parti che mai si è colmata, al punto da agevolare la trattativa tra Sampdoria e Inter per il trasferimento nell’estate 2013 dell’ex Barcellona in nerazzurro, per una cifra intorno ai 13 milioni di euro complessivi tra comproprietà e riscatto.

FINALE GIA' SCRITTO - Oggi il remake si è arricchito di contenuti speciali, come i diritti d’immagine che due anni fa non erano neanche ipotizzati e che, di questi tempi, complicano ulteriormente i discorsi. Al di là delle strategie sul campo, che si traducono in mancate esultanze, a preoccupare la dirigenza nerazzurra è la ferrea volontà dell’entourage di Icardi di mantenere la propria posizione e chiedere un trattamento economico pari ai big della rosa dell’Inter. E in caso di mancato accordo tra le parti (così come in caso di intesa, a quanto pare), il finale sembra già scritto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 13 febbraio 2015 alle 08:30
Autore: Redazione FcInterNews.it
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