Dopo la sconfitta di Roma, meritata o immeritata che sia, il finale di stagione dell'Inter si fa davvero complesso. La squadra nerazzurra è impegnata su tre fronti: ci sono Champions League e Coppa Italia, oltre al campionato. Come ha già ribadito diverse volte la società, nessuno di questi obiettivi sarà tralasciato dall'Inter: si darà il massimo in tutte e tre le competizioni, per sognare un'annata da mille e una notte. Intanto, però, bisogna fare i conti con un calendario spaventoso: in campionato mancano 7 partite, tutte gare ostiche tra le quali spiccano la trasferta di Firenze e il match di San Siro contro la Juventus, rivale sempre tenace; per quanto riguarda la Champions, minimo altre due gare (ci auguriamo di più) aspettano i nerazzurri, la seconda delle due tra l'altro in Russia, trasferta difficile e faticosa; infine, la Coppa Italia segna la semifinale di ritorno a Firenze più un'eventuale finale a Roma.

Insomma, ci sono tante partite, tutte dure ed impegnative, che porteranno via energie fisiche e mentali all'Inter: la rosa, inoltre, è praticamente orfana di Mario Balotelli, ormai fuori squadra, e di Davide Santon, che nel caso in cui si dovesse operare nuovamente potrebbe anch'egli salutare definitivamente questa annata 2009/2010. Così, per ristabilire l'equilibro nell'ambiente nerazzurro, per compattare la squadra e iniziare il "rettilineo finale", come lo ha definito Ranieri, serve al più presto che Josè Mourinho torni a parlare, almeno una volta a settimana, con la stampa. Il suo silenzio lunghissimo è comprensibile, il trattamento che riceve da Federazione e direttori di gara è semplicemente vergognoso (Palazzi a bordocampo è stato il culmine di tanti episodi), ma mai come ora c'è bisogno delle sue conferenze stampa-bomba, dei suoi attacchi sempre giustificati per proteggere la squadra dai 'nemici' esterni e riportare l'ordine verso un finale di stagione davvero difficile.

Non è un caso, infatti, che l'Inter abbia iniziato a frenare da quando Josè si sia chiuso in sè stesso: la stampa può tranquillamente attaccare i nerazzurri e non si sofferma più sulle pietre scagliate dallo Special One, e proprio questa potenzialità del tecnico lusitano sta venendo meno nella parte clou della stagione. E' un'arma troppo importante che Josè non deve tralasciare in questo momento: quando c'è la Champions, gli attacchi sono più velati in quanto tutta l'Italia prega che l'Inter arrivi in finale per il posto in più che la Germania rischia di soffiarci, ma adesso ad ogni minimo passo falso in campionato, parte subito il solito 'tiro al bersaglio' mediatico verso i nerazzurri. Ci vuole quel Mourinho in versione pompiere al quale l'Inter non può rinunciare: serve la sua rabbia, servono i suoi artigli, le sue verità. D'altronde, è Special One anche per questo: se vogliamo sognare, abbiamo bisogno di Josè. Che torni a parlare, dunque, al più presto!

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 28 marzo 2010 alle 00:29 / Fonte: FcInterNews.it
Autore: Fabrizio Romano
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