A cinque giorni dalla finale di Champions League tra PSG e Inter, Hakan Calhanoglu si augura che questa volta l'epilogo sia diverso rispetto a due anni fa, quando fu il Manchester City a trionfare a Istanbul: "Giocherò la finale di Champions League per la seconda volta in tre anni, sono molto felice di questo - la premessa del centrocampista ad Anadolu Ajansı -. A Istanbul non era destino, desideravo tanto vincere e per quel motivo ero molto dispiaciuto. Speriamo di farcela questa volta perché siamo migliorati molto come squadra dopo quella sfida. Abbiamo aggiunto molto come club e come squadra. E penso che abbiamo acquisito più esperienza. Ora sappiamo come prepararci, sappiamo come giocare".

L'ostacolo da superare, però, sarà altissimo, sottolinea Calha: "Il Paris è una buona squadra, è una squadra molto forte come il Barcellona o il Bayern Monaco. Ma siamo sempre scesi in campo con fiducia in noi stessi, abbiamo sempre creduto che alla fine avremmo vinto. Se ci credi, sei già a metà dell'opera. Siamo sempre scesi in campo con questa mentalità, speriamo che questa volta il destino sia dalla nostra. In Champions League può succedere di tutto, la partita può cambiare fino all'ultimo secondo, quindi dobbiamo essere pronti a qualsiasi scenario. L'abbiamo vissuto soprattutto nella partita contro il Barcellona, con il gol di Acerbi all'ultimo minuto: questa è la Champions League, non bisogna mai arrendersi. Quindi, come ho detto, ci prepareremo bene per questa partita. Ne siamo certi. Speriamo che questa finale sia diversa dalla prima, speriamo di poter alzare quella coppa. Perché è l'unica cosa che mi manca nella carriera. La voglio tanto. Faremo del nostro meglio, ne sono sicuro". 

Infine, Calhanoglu ha parlato così del rapporto speciale che lo lega ai tifosi dell'Inter, che lo hanno subito eletto a beniamino dopo essere passato da una sponda all'altra del Naviglio nell'estate del 2021: "Il coro composto dai tifosi dell'Inter è molto importante per me. Dopotutto, da turco, non è facile avere una canzone che parla di te in Italia. Non era facile conquistarli, sono felice di esserci riuscito. Ora sono una parte molto importante della squadra per loro. Cercherò di fare del mio meglio. Il tifo dei turchi? E' sempre positivo, non sento la pressione. Più che altro direi che mi hanno dimostrato amore e rispetto. Lo dico sempre: finché sono in campo, cerco di essere un esempio per tutti, non solo con le mie doti calcistiche, ma anche con la mia umanità. Le loro preghiere sono molto importanti per me. Soprattutto quelle della gente del mio Paese. Spero di renderli orgogliosi quel giorno. Che non smettano mai di pregare per me. Cerco sempre di rappresentarli al meglio. Non solo con le mie doti calcistiche, ma anche con la mia personalità".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 26 maggio 2025 alle 20:45
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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