Lunga intervista a Tivibu Spor per Hakan Calhanoglu che, attraverso le domande della collega Çiğdem Günal, ha ripercorso la sua stagione calcistica, tra Inter e Nazionale turca, senza mancare di raccontare la rivalità cittadina vissuta sull'altra sponda del Naviglio. Si parte dal bilancio dell'annata: "Questa è stata davvero una stagione intensa, impegnativa - spiega Calha -. Abbiamo giocato senza sosta, in Champions League, in campionato e con la nazionale. Siamo andati anche in ritiro alla fine del campionato e sono felice di aver finito 4 partite su 4. Ho altre due settimane di vacanze, domani andremo ad Antalya e faremo una vacanza lì con mio fratello Merih (Demiral, ndr)". 

Il passaggio dal Milan all'Inter.
"E' stato molto difficile. Stessa città, colori diversi, anche adattarsi alla squadra non è stato facile. Ma ho lavorato sodo, ero molto concentrato sul mio lavoro. Sapevo che sarei andato nella squadra campione d'Italia, questa era la mia occasione. Poi la squadra in cui sono andato non ha vinto lo scudetto, che è andato alla mia ex squadra: la gente ha come insinuato fosse colpa mia. Il nostro obiettivo per la prossima annata resta vincere il campionato, stanno arrivando anche buoni giocatori dal mercato. Penso di aver dato un buon contributo alla squadra con assist e gol. La nostra squadra sta molto bene, sono molto felice all'Inter. Anche il supporto dei tifosi mi aiuta molto. Ho giocato al Milan per quattro anni, ma nessuno gridava il mio nome dagli spalti, cosa che succede ogni volta che faccio riscaldamento pre-partita con l'Inter. L'Inter è una squadra molto più forte del Milan. Abbiamo perso un derby che è cambiato improvvisamente al 75' dopo che io e Perisic siamo stati sostituiti. Eravamo in vantaggio 1-0, poi abbiamo perso 2-1. L'allenatore ha anche contribuito a quella sconfitta, gliel'ho pure detto. In Coppa, invece, li abbiamo battuti 3-0. La squadra è molto ambiziosa". 

Si parla del messaggio che Ibra ha voluto mandare al turco durante i festeggiamenti post-scudetto.
"E' un uomo di 40 anni, io non farei una cosa così se avessi quell'età; non ha 18 anni. Gli piace essere al centro dell'attenzione. Quest'anno non ha dato il suo contribuito nella vittoria dello scudetto, non ha praticamente mai giocato. Ma fa di tutto per attirare l'attenzione dei tifosi. Non mi interessa affatto, non è giusto perché è una persona che mi chiama sempre quando sono a Milano, che vuole uscire a cena e andare in moto con me; lo rispettavo. Ha anche scritto di me nel suo libro, doveva scrivere queste cose o il suo libro sarebbe stato vuoto. Non gli rispondo, è meglio non rispondere".

Inzaghi ti ha voluto fortemente la scorsa estate.
"E' una brava persona che capisce il calcio, che sta molto vicino alla squadra. Mi voleva tanto, anche la sua insistenza è stata importante perché mi trasferissi all'Inter". 

Sulla sua evoluzione come giocatore.
"Mi alleno sui calci di punizione nello stesso modo in cui Nadal si allena per giocare a tennis: le giocate non arrivano senza allenamento. Certo puoi avere talento, ma devi lavorare. Ora non mi concentro più sul calcio di punizione come una volta perché in Italia sono migliorato tatticamente e difensivamente. Sono diventato un giocatore con caratteristiche diverse". 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 22 giugno 2022 alle 20:34 / Fonte: www.hurriyet.com.tr
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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