Ospite sul canale Twitch de 'Gli Autogol', Alessandro Bastoni, difensore dell'Inter, è stato protagonista di una chiacchierata con il trio. Ecco le sue parole:
Come stai?
"Ho finito l'allenamento dieci minuti fa, non mi sono neanche lavato (ride ndr)".
Hai sempre voluto fare il calciatore?
"Sì, a casa mia sono cresciuto a pane e calcio. Era il mio obiettivo e quello della mia famiglia".
Cosa avresti fatto, se non avessi fatto il calciatore?
"L'obiettivo è sempre stato quello, ma ci sono stati dei momenti difficili dove ho dovuto pensare a un piano B. Mi piacciono tanto gli sport, avrei intrapreso scienze motorie che chissà dove mi avrebbero portato. Per ora va bene così".
Hai cominciato all'oratorio, tu sei tornato nel tuo recentemente?
"Sì, sono tornato dopo l'Europeo. Ho sempre giocato lì, mi sono sbucciato le ginocchia sul cemento per tanti anni prima di andare all'Atalanta. Ultimamente ci va meno gente perché la tecnologia ha preso il sopravvento. Mi ha aiutato frequentare certi posti, sono cresciuto in tante cose".
Bastoni, vogliamo il gol sabato e devi dedicarci l'esultanza.
"Aiutatemi a inventarla...Bacio a Barella? Potrei ricambiare quello dell'Europeo. Faccio un balletto".
C'è un giocatore al quale ti sei ispirato?
"Oltre ai vari Materazzi e Samuel, uno che prendo come esempio è Sergio Ramos. Ho avuto la fortuna di parlarci dopo Inter-Real, poi mi ha inviato la sua maglietta al compleanno. Mi piace come gioca, il suo atteggiamento dentro e fuori dal campo: cerco di seguirlo in ogni cosa che fa".
Bastoni-Melegoni.
"Abbiamo esordito assieme, una cosa inaspettata al massimo. Avevamo 17 anni, contro la Samp, senza preavviso: è stato impressionante".
Il ricordo più bello dell'Europeo.
"Senza ombra di dubbio, l'ultima parata di Gigio in semifinale. Siamo stati 50 giorni in bolla, è stato il culmine di un periodo bello e sofferto. Lì è scesa la tensione, la gioia non è ancora passata dopo tre mesi".
Un segreto della Nazionale.
"Mancini e lo staff sono stati fantastici nel tenere l'ambiente rilassato, tra di noi non c'è mai stato un litigio. C'è sempre stata grande intesa, oltre alle qualità tecniche".
La mamma che ti pulisce la bocca dopo la festa scudetto.
"La mamma mi chiede tuttora scusa per questa immagine. La festa era finita da molto, non sono cosa ci facessero ancora le telecamere allo stadio".
Quanto merito ha Conte nella tua crescita?
"Tanto, lo ringrazio perché mi ha dato fiducia subito. Arrivavo da una buona stagione a Parma, poi sono stato bravo a ripagarlo. Senza i suoi insegnamenti, non sarei qua ora".
L'assist per il gol di Barella in Inter-Juve 2-0.
"E' una giocata che abbiamo provato col mister, lo facciamo anche con Inzaghi ora. L'ho provata altre volte, ma se si sbaglia nessuno se ne accorge".
Come ti sei sentito al tuo arrivo nello spogliatoio dell'Inter?
"In realtà ho avuto la fortuna di stare in spogliatoi positivi, anche all'Atalanta. Sin da subito mi ha accolto subito bene Ranocchia, ho a che fare con giocatori umili e disponibili".
Barella, Brozovic e Skriniar: a chi fai tirare l'ultimo rigore, a chi offri la cena e chi dorme con te in camera?
"La cena a tutti e tre, vado d'accordo con tutti. Anzi, con Barella non vado perché ordina un vino da 1800 euro: lo faccio dormire con me in camera. Brozo è impegnativo portarlo fuori a cena, più che altro portarlo a casa. Quindi la offro a Skriniar per tutti gli sforzi difensivi fatti".
Quella volta che spingesti Ibra in un derby.
"Ho fatto finta di niente dopo averlo spinto".
Senti ancora Eriksen?
L'ho sentito dopo l'incidente perché eravamo tutti preoccupati. La cosa bella è averlo visto ad Appiano, la cosa strana è che è stato lui a tranquillizzarci, ci ha detto che aveva dormito per 5'. Prenderà lui la decisione giusta, la salute viene prima di tutto".
Come stai?
"Ho finito l'allenamento dieci minuti fa, non mi sono neanche lavato (ride ndr)".
Hai sempre voluto fare il calciatore?
"Sì, a casa mia sono cresciuto a pane e calcio. Era il mio obiettivo e quello della mia famiglia".
Cosa avresti fatto, se non avessi fatto il calciatore?
"L'obiettivo è sempre stato quello, ma ci sono stati dei momenti difficili dove ho dovuto pensare a un piano B. Mi piacciono tanto gli sport, avrei intrapreso scienze motorie che chissà dove mi avrebbero portato. Per ora va bene così".
Hai cominciato all'oratorio, tu sei tornato nel tuo recentemente?
"Sì, sono tornato dopo l'Europeo. Ho sempre giocato lì, mi sono sbucciato le ginocchia sul cemento per tanti anni prima di andare all'Atalanta. Ultimamente ci va meno gente perché la tecnologia ha preso il sopravvento. Mi ha aiutato frequentare certi posti, sono cresciuto in tante cose".
Bastoni, vogliamo il gol sabato e devi dedicarci l'esultanza.
"Aiutatemi a inventarla...Bacio a Barella? Potrei ricambiare quello dell'Europeo. Faccio un balletto".
C'è un giocatore al quale ti sei ispirato?
"Oltre ai vari Materazzi e Samuel, uno che prendo come esempio è Sergio Ramos. Ho avuto la fortuna di parlarci dopo Inter-Real, poi mi ha inviato la sua maglietta al compleanno. Mi piace come gioca, il suo atteggiamento dentro e fuori dal campo: cerco di seguirlo in ogni cosa che fa".
Bastoni-Melegoni.
"Abbiamo esordito assieme, una cosa inaspettata al massimo. Avevamo 17 anni, contro la Samp, senza preavviso: è stato impressionante".
Il ricordo più bello dell'Europeo.
"Senza ombra di dubbio, l'ultima parata di Gigio in semifinale. Siamo stati 50 giorni in bolla, è stato il culmine di un periodo bello e sofferto. Lì è scesa la tensione, la gioia non è ancora passata dopo tre mesi".
Un segreto della Nazionale.
"Mancini e lo staff sono stati fantastici nel tenere l'ambiente rilassato, tra di noi non c'è mai stato un litigio. C'è sempre stata grande intesa, oltre alle qualità tecniche".
La mamma che ti pulisce la bocca dopo la festa scudetto.
"La mamma mi chiede tuttora scusa per questa immagine. La festa era finita da molto, non sono cosa ci facessero ancora le telecamere allo stadio".
Quanto merito ha Conte nella tua crescita?
"Tanto, lo ringrazio perché mi ha dato fiducia subito. Arrivavo da una buona stagione a Parma, poi sono stato bravo a ripagarlo. Senza i suoi insegnamenti, non sarei qua ora".
L'assist per il gol di Barella in Inter-Juve 2-0.
"E' una giocata che abbiamo provato col mister, lo facciamo anche con Inzaghi ora. L'ho provata altre volte, ma se si sbaglia nessuno se ne accorge".
Come ti sei sentito al tuo arrivo nello spogliatoio dell'Inter?
"In realtà ho avuto la fortuna di stare in spogliatoi positivi, anche all'Atalanta. Sin da subito mi ha accolto subito bene Ranocchia, ho a che fare con giocatori umili e disponibili".
Barella, Brozovic e Skriniar: a chi fai tirare l'ultimo rigore, a chi offri la cena e chi dorme con te in camera?
"La cena a tutti e tre, vado d'accordo con tutti. Anzi, con Barella non vado perché ordina un vino da 1800 euro: lo faccio dormire con me in camera. Brozo è impegnativo portarlo fuori a cena, più che altro portarlo a casa. Quindi la offro a Skriniar per tutti gli sforzi difensivi fatti".
Quella volta che spingesti Ibra in un derby.
"Ho fatto finta di niente dopo averlo spinto".
Senti ancora Eriksen?
L'ho sentito dopo l'incidente perché eravamo tutti preoccupati. La cosa bella è averlo visto ad Appiano, la cosa strana è che è stato lui a tranquillizzarci, ci ha detto che aveva dormito per 5'. Prenderà lui la decisione giusta, la salute viene prima di tutto".
Il Pallone d'Oro a chi lo dai?
"Lo assegno a Jorginho, ha vinto Champions ed Europeo da protagonista. Se lo merita anche per i sacrifici che ha fatto, lo merita più di chiunque altro. E poi in Nazionale ci deve un regalo a testa".
Inzaghi ha una voce normale la mattina?
"Sì, ha una voce tranquilla da riposato. Normale che la perda dopo la partita".
Inzaghi ha dei riti?
"No, è normale. Poi non so se li faccia di nascosto".
Tu sei scaramantico?
"Bacio i parastinchi, dove sono raffigurati i miei fratelli".
C'è qualcuno più bravo di te a Fifa?
"No, giocano in pochi. Giochiamo spesso a freccette".
Sei d'accordo coi valori che ti hanno dato nel videogioco?
"Il tiro non è 33, neanche appena sveglio... Alzo il tiro a 65, dai: sufficiente".
Giochi al Fantacalcio?
"No, perché mi dimenticavo di schierare la formazione. Poi rosicavo troppo per i 5 in pagella quando mi mettevo in formazione. Ora ricevo anche minacce (ride ndr)".
Più facile marcare Ibra o Ronaldo?
"Non è una passeggiata con entrambi, stiamo parlando di top nella categoria".
Il giocatore più forte con cui hai giocato?
"Per la polivalenza dico Barella, fa tutto. Gli mancano i guanti per fare il portiere".
E contro?
"Dico Higuain della Juve, l'ho sofferto veramente tanto: è quello che mi ha messo più in difficoltà".
Il più casinista in spogliatoio?
"Io e Barella, mi prendo le mie responsabilità. Ci tagliamo le magliette, ci pitturiamo le scarpe".
La top 11 Serie A, senza gli interisti.
"In porta metto Donnarumma, senza dubbio. Dietro Spinazzola, Chiellini, Koulibaly e Di Lorenzo. In mezzo al campo Zielinski, Locatelli e Pellegrini. Davanti Insigne, Dybala e Ibrahimovic".
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