Ora anche l'ultimo tassello è andato al suo posto. Il tanto anelato trequartista dopo giorni di conferme e smentite è arrivato e risponde al nome di Wesley Sneijder. Rispetto all'Inter che lo scorso anno ha vinto il campionato con largo margine c'è un Ibrahimovic in meno ma sono arrivati giocatori di sicuro affidamento come Lucio, Thiago Motta, Eto'o, Miltito e buon ultimo Sneijder, unitamente al giovane talento austriaco Marko Arnautovic. Una rosa che garantisce alternative di primissimo livello in ogni reparto, con un mix ideale tra giocatori di esperienza e giovani di talento. Mourinho, la scorso anno, è stato abilissimo nel gestire mediaticamente la stagione che ha portato allo scudetto numero 17. Dalle sue esternazioni sono scaturiti veri e propri tormentoni passibili di copyright, primo fra tutti il famigerato "zeru tituli". Il gioco della squadra però non è mai decollato e, il lavoro dello Special One, ha lasciato segni più evidenti nella sala stampa della Pinetina che in campo.

La squadra allestita da Moratti, che giustamente l'ha definita la più forte della sua gestione, è tatticamente poliedrica, avendo gli uomini giusti per giocare indifferentemente sia col 4-3-1-2 che col 4-3-3. Mourinho ha fatto notare in più occasioni come la squadra a sua disposizione lo scorso anno aveva un'identità tattica ereditata dalla vecchia gestione. Pertanto è risultato difficile per lo stesso tecnico trasmettere il suo credo ai giocatori e, naufragato il progetto di 4-3-3, la squadra è decollata in campionato ritornando al vecchio impianto sia di modulo che di uomini. Infatti, se escludiamo Muntari e nella seconda parte della stagione Santon, l'Inter dello scudetto numero 17 è praticamente quella dell'anno precedente.

Adesso, quindi, la palla passa a Mourinho che dovrà far vedere in campo quel quid pluris per il quale il presidente Moratti lo ha ingaggiato. La rosa che ha disposizione, che potrebbe ulteriormente arricchirsi con l'arrivo di Julio Baptista, ha potenzialità enormi e possibilità di lottare ad altissimi livelli anche in ambito europeo, avendo gli uomini giusti per giocare un calcio gradevole quanto efficace. La partita con la Lazio ha fatto intravedere un bagliore di quella luce che potrebbe illuminare la stagione nerazzurra. Sarà quindi compito dello Special One portare a compimento un progetto nel quale Moratti ha profuso innumerevoli energie proprio per accontentare la maggior parte dei suoi dictat. Orbene, caro Mou, un grande in bocca al lupo, con l'auspicio che tu sia consapevole del fatto di allenare una delle Inter potenzialmente più forti di sempre. In fin dei conti, come vedi, non solo l'allenatore del Real Madrid può considerarsi un uomo fortunato…

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 27 agosto 2009 alle 12:03
Autore: Rosario Bruno
vedi letture
Print