L'attaccante ex Inter ora al racing Diego Milito parla a Goal.com Argentina. Ecco le sue dichiarazioni sui nerazzurri: "Ovviamente sono ancora legato al club e lo sarò sempre. L'Inter mi ha dato tantissimo. Amo i tifosi, la città, lì ho vissuto momenti indimenticabili. Da lontano è un po' particolare, ma la seguo sempre, guardo tutte le partite che posso. Vedo un'Inter in costruzione. Adesso ha cambiato allenatore e ci vorrà un po' di pazienza, il club sta cercando il suo equilibrio. L'addio? Finiva il contratto, sentivo che era il momento di andare via e lasciare spazio ad altri giocatori. Ovviamente tutto con un po' di tristezza, è un club a cui tengo molto, che mi ha dato tantissimo. Tutti gli argentini via? A volte le cose vanno così, non bisogna pensarci tanto. Io ho vissuto momenti importanti, ho goduto e porto con me l'amore dei tifosi. Credo che questo, assieme al rispetto di tanta gente che lavora nel club, sia la cosa più importante, che mi rende più felice. Icardi erede, magari con un gol in finale di Champions? Glielo auguro. E' un grande attaccante, giovane e con ampi margini di miglioramento. Farà la sua strada, come altri che sono all'Inter. C'è una buona squadra e si può fare un bel campionato. Moratti-Thohir? Con Moratti ho un rapporto speciale, come fosse un padre. Mi ha portato all'Inter, mi ha dato sempre fiducia... lo ringrazierò sempre per avermi dato la possibilità di fare quello che abbiamo fatto. Sono molto legato a lui. Con Thohir ovviamente non ho vissuto tanto perchè sono andato via. L'Inter è in cerca di equlibri, ci vuole tempo e pazienza. Siamo andati via in tanti, sono cambiate tante cose. Bisogna dargli fiducia. E Mancini? Spero sia l'uomo giusto per l'Inter, me lo auguro. Parlare di Mancini è facile, tutti lo conoscono. E' un allenatore che ha grande esperienza, non ho dubbi che riporterà l'Inter in alto. Conosce la piazza, è voluto bene dai tifosi. Io ci credo. Terzo posto possibile? L'Inter ha un gruppo costruito per raggiungere certi traguardi, me lo auguro. E' una squadra grande, e le squadre grandi devono sempre lottare per il vertice ".

 

Sezione: Focus / Data: Gio 20 novembre 2014 alle 13:41
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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