Nel Paese in cui vale tutto e in cui tutti possono arrogarsi il diritto di calpestare il lavoro altrui, l'ad della Juventus, Beppe Marotta, senza colpo ferire propone la più banale delle affermazioni. Accade tutto nel dopo gara di Juve-Roma, match segnato dalle sviste arbitrali clamorose di Rocchi. "Ho grande rispetto per il campione (riferendosi a Totti, ndr) che ha fatto tanto anche in azzurro, ma non è accettabile quello che ha detto. Comprendo la sua amarezza ma respingo con forza queste dichiarazioni. La Juventus ha pagato per colpe non sue e gli sono stati tolti due scudetti conquistati meritatamente sul campo. Abbiamo vinto la partita con un gesto tecnico di alta caratura. Ogni anno la Juve viene accusata per situazioni non chiare e poco trasparenti, ma in queste tre stagioni abbiamo vinto meritatamente e con un ampio vantaggio. Gli episodi a favore e contro si compensano nel corso della stagione. Il rigore su Maicon, per esempio, mi ha ricordato quello che fischiarono a Pepe nel novembre 2010 proprio contro la Roma. Era la stessa situazione in barriera. L’amicizia con il club c’è ancora, ci mancherebbe, Sabatini e tutti gli altri sono dirigenti soprattutto onesti". Insomma, la solita storia. Come si può chiedere rispetto se per primi non si rispettano decisioni prese da organi competenti?

Sezione: Focus / Data: Lun 06 ottobre 2014 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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