"Vi spiego come è andata". Aurelio De Laurentiis, stuzzicato dai cronisti sull'affare Politano saltato in extremis, prende il suo telefono e mostra i messaggi, con tanto di orario. "Alle 21 mi chiama Giuntoli e mi dice che si è riaperta la trattativa con il signor Carnevali. Avevo cancellato Politano dalla mia testa perché due giorni prima, a margine delle elezioni del presidente della Figc, avevo provato a prendere Caprari dal Viperetta (Ferrero, presidente della Samp, ndr) per girarlo al Sassuolo, ma non era stato possibile. Alle 21.15 così chiamo Carnevali che mi dice di essere impegnato in una trattativa (Farias del Cagliari, ndr). Aspetto, aspetto e poi lo chiamo di nuovo: alle 21.57 mi arriva un suo sms con le condizioni dell’affare ovvero prestito biennale a 8 milioni, più altri 20 da pagare negli anni successivi, più un altro milione di bonus in caso di scudetto, più il prestito di Ounas. Risalgo in ufficio e in 25’ prepariamo i contratti che inviamo via Pec. Tutti firmati e a posto. Alle 22.47 ci arrivano due pagine di contratto di Ounas senza timbro e senza firma... Non faccio dietrologia e sono fatalista: evidentemente non era destino che Politano venisse a Napoli. E’ un bravissimo giocatore, e un bravissimo ragazzo che voleva la nostra maglia, ma può giocare a sinistra e a volte a destra. E noi cercavamo soprattutto un sostituto di Callejon che peraltro gioca sempre...". 
 
Se Politano non è in azzurro la colpa è anche della Juventus? 
"Questo non lo so, ma ho capito che su Younes c’è stata una triangolazione con... amici degli amici. Intendo che il Bayern Monaco ci ha provato su consiglio della Juve? Questo lo ha detto lei. Io non faccio dietrologia, ma insomma... Eca, Uefa... Lasciamo perdere". 
 
Per il momento però siete avanti rispetto ai bianconeri in classifica. 
«Quando sento dire che loro hanno tutti campioni e noi una squadra di poveracci “innalzati” dalle capacità dell’allenatore mi arrabbio. La Juventus appartiene alla famiglia più potente d’Italia da 100 anni: non è una questione di soldi, ma di rapporti che possono anche silentemente creare dei condizionamenti a tutti i livelli. Io non sono un poveraccio, ma fatturo un terzo della Juve che ha avuto in regalo due terzi di uno stadio ora di proprietà, mentre a Napoli combatto da 7 anni per avere il San Paolo o per costruire un nuovo impianto altrove". 
 
Le piacerebbe vedere Icardi allenato da Sarri? 
"Segnerebbe 40 gol e potrebbe diventare come Ronaldo. Icardi l’ho trattato e dopo essermi incontrato con la moglie, una donna coinvolgente e simpatica, ho offerto 55 milioni per averlo. E’ un fuoriclasse. Verrà al Napoli? Perché no? Mai dire mai". 

Sezione: Focus / Data: Sab 03 febbraio 2018 alle 09:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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