Il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, è intervenuto questa mattina a Radio Anch'io Lo Sport. Tantissimi i temi trattati.
Gli interventi mancati del governo.
"E' difficile comprendere come uno Stato non abbia a cuore un settore che negli ultimi tredici anni ha versato 14 miliardi di euro in contribuzione. Abbiamo chiesto provvedimenti a costo zero per sostenere le nostre società che hanno avuto 1,2 miliardi di euro di perdite per la pandemia con stadi chiusi per oltre un anno. Spero a breve si possa rimediare a questa dimenticanza, chiamiamola così perché sennò non sarebbe accettabile. Altri settori hanno avuto dei ristori, noi abbiamo chiesto nel decreto fiscale solo la possibilità di dilazionare le scadenze di sei o nove mesi nel 2021. Non lo abbiamo ottenuto ma sono certo che in sede di conversioni il Parlamento comprenderà le nostre ragioni".
Le riforme del nostro calcio.
"Cose da fare ce ne sono tante ma il tema è complesso. La riduzione dei costi passa attraverso il Financial Fair Play a livello europeo. Le nostre squadre competono nelle coppe e quando parliamo di tanti elementi, dai calendari ai procuratori, dobbiamo confrontarci con la realtà europea. Ci sono molte altre cose che impediscono alle nostre società di svilupparsi, una su tutte è che per le squadre sono fondamentali le infrastrutture e nel nostro Paese ci vogliono dieci anni per uno stadio contro i due di altri Paesi".
Le date della Supercoppa Italiana.
"Non è ancora definito. Abbiamo due date, il 22 dicembre e il 5 gennaio. Stiamo parlando coi rappresentanti dell'Arabia Saudita. Abbiamo un contratto con loro per cui dovremmo giocarla lì. Loro non avevano esercitato l'opzione per giocare lì quest'anno, ora ci chiedono di farlo. Dal nostro punto di vista è fondamentale onorare il contratto e tutto quel che ci consente di valorizzare la competizione è positivo. Se ne sta occupando il nostro amministratore delegato, sono certo a breve avremo una soluzione".
Le nuove idee di Fifa e Uefa.
"Sulla Fifa non posso rispondere io per Infantino. Io sono entrato due anni fa, è evidente che c'è una tendenza da parte di Fifa e Uefa a far proliferare eventi e occupare il calendario. L'ultimissima novità del Mondiale ogni due anni ma anche la Champions con 100 partite in più e la nuova Conference League al giovedì fanno capire. Credo dal loro punto di vista abbiano una visione chiara, ma chi è presidente della Lega Serie A deve proteggere la qualità e il successo del campionato nazionale. Tralasciando i discorsi sul format a 18 o 20 squadre o altre tematiche per me importanti per alcune squadre ma che non fanno la differenza, quel che la fa è proteggere il nostro campionato in termini di date e qualità delle nostre squadre, che devono essere in condizioni di competere su scala europea. Per farlo hanno bisogno di infrastrutture, di una Serie A che valorizzi al massimo il valore mediatico del campionato e di un sistema di controllo attraverso Figc e Lega dei costi di efficienza economica che oggi non c'è ed è la base di un futuro sano".
I problemi di razzismo.
"Tutto ciò che è razzismo e discriminazione è orribile. Non fa parte di noi. E' un problema che si vede non solo negli stadi, dove si vedono casi singoli e purtroppo ripetuti di personaggi che non dovrebbero entrare negli stadi. Ci sono due aspetti, il primo è comunicazionale e abbiamo fatto una campagna con l'UNAR, poi ci sono le misure sanzionatorie. Come squadre abbiamo creato una commissione che mercoledì scorso si è riunita per vietare gli stadi a chi si macchia di razzismo. Quando si compra un biglietto c'è un sistema di gradimento che permette a un club di escludere dal proprio stadio chi si macchia di razzismo. Questo soggetto può essere escluso da quello stadio ma non dagli altri, per la legge. Stiamo facendo in modo che non possano farlo nemmeno negli altri stadi. Poi c'è la tecnologia: il nostro nuovo centro di Lissone è la struttura più avanzata d'Europa per la produzione dei contenuti per il calcio. Non ce l'hanno nemmeno Uefa e Fifa. Abbiamo una Var room come nessuno. Mi piacerebbe ci fosse una stanza per aiutare a debellare le discriminazioni. Stiamo verificando con il Ministero dell'Interno, senza violare la privacy, la possibilità di avere azioni di supporto in questo senso, in modo da poter prelevare il soggetto e portarlo fuori dallo stadio a vita".
Il format della Serie A.
"Ci sono partite avvincenti con tutte le squadre che possono ambire a posizioni di classifica diverse. Le piccole società sono fondamentali all'interno del torneo e possono essere il messaggio sportivo più bello. La Figc lascia alla Lega se continuare a 18 o 20, se ne sta discutendo e ci sono posizioni diverse. Chi è più esposto in Europa chiede meno partite, chi ha paura di retrocedere no. Mi sembra la direzione sia restare a 20, ma le prossime riunioni ci diranno qual è la scelta migliore".
Dazn.
"Evidentemente Dazn ha acquisito i nostri diritti. Le nostre strutture avevano fatto tutte le verifiche sulla possibilità di avere il nostro campionato solo sulla rete. Le condizioni c'erano e ci sono. Dazn è responsabile di questo, ho ripetuto più di una volta che è inaccettabile quanto successo, mi pare che nelle ultime domeniche qualcosa di meglio si sia visto. E' stato un passo estremamente importanti, è la prima volta che distribuiamo su una tecnologia nuova, speriamo che questo imponga l'uso della tecnologia a banda larga in tutta Italia il prima possibile".
I provvedimenti più urgenti che servono dal governo.
"La più urgente è la rateizzazione dei contributi fiscali. Non è stata data ora e mi auguro che entro fine anno venga introdotta con gli emendamenti. Trovo assurdo non darne altre, come le sponsorizzazioni del betting che ci sono in tutta Europa. Ha comportato 120 milioni di perdita. Non costa nulla al nostro Paese".
Gli interventi mancati del governo.
"E' difficile comprendere come uno Stato non abbia a cuore un settore che negli ultimi tredici anni ha versato 14 miliardi di euro in contribuzione. Abbiamo chiesto provvedimenti a costo zero per sostenere le nostre società che hanno avuto 1,2 miliardi di euro di perdite per la pandemia con stadi chiusi per oltre un anno. Spero a breve si possa rimediare a questa dimenticanza, chiamiamola così perché sennò non sarebbe accettabile. Altri settori hanno avuto dei ristori, noi abbiamo chiesto nel decreto fiscale solo la possibilità di dilazionare le scadenze di sei o nove mesi nel 2021. Non lo abbiamo ottenuto ma sono certo che in sede di conversioni il Parlamento comprenderà le nostre ragioni".
Le riforme del nostro calcio.
"Cose da fare ce ne sono tante ma il tema è complesso. La riduzione dei costi passa attraverso il Financial Fair Play a livello europeo. Le nostre squadre competono nelle coppe e quando parliamo di tanti elementi, dai calendari ai procuratori, dobbiamo confrontarci con la realtà europea. Ci sono molte altre cose che impediscono alle nostre società di svilupparsi, una su tutte è che per le squadre sono fondamentali le infrastrutture e nel nostro Paese ci vogliono dieci anni per uno stadio contro i due di altri Paesi".
Le date della Supercoppa Italiana.
"Non è ancora definito. Abbiamo due date, il 22 dicembre e il 5 gennaio. Stiamo parlando coi rappresentanti dell'Arabia Saudita. Abbiamo un contratto con loro per cui dovremmo giocarla lì. Loro non avevano esercitato l'opzione per giocare lì quest'anno, ora ci chiedono di farlo. Dal nostro punto di vista è fondamentale onorare il contratto e tutto quel che ci consente di valorizzare la competizione è positivo. Se ne sta occupando il nostro amministratore delegato, sono certo a breve avremo una soluzione".
Le nuove idee di Fifa e Uefa.
"Sulla Fifa non posso rispondere io per Infantino. Io sono entrato due anni fa, è evidente che c'è una tendenza da parte di Fifa e Uefa a far proliferare eventi e occupare il calendario. L'ultimissima novità del Mondiale ogni due anni ma anche la Champions con 100 partite in più e la nuova Conference League al giovedì fanno capire. Credo dal loro punto di vista abbiano una visione chiara, ma chi è presidente della Lega Serie A deve proteggere la qualità e il successo del campionato nazionale. Tralasciando i discorsi sul format a 18 o 20 squadre o altre tematiche per me importanti per alcune squadre ma che non fanno la differenza, quel che la fa è proteggere il nostro campionato in termini di date e qualità delle nostre squadre, che devono essere in condizioni di competere su scala europea. Per farlo hanno bisogno di infrastrutture, di una Serie A che valorizzi al massimo il valore mediatico del campionato e di un sistema di controllo attraverso Figc e Lega dei costi di efficienza economica che oggi non c'è ed è la base di un futuro sano".
I problemi di razzismo.
"Tutto ciò che è razzismo e discriminazione è orribile. Non fa parte di noi. E' un problema che si vede non solo negli stadi, dove si vedono casi singoli e purtroppo ripetuti di personaggi che non dovrebbero entrare negli stadi. Ci sono due aspetti, il primo è comunicazionale e abbiamo fatto una campagna con l'UNAR, poi ci sono le misure sanzionatorie. Come squadre abbiamo creato una commissione che mercoledì scorso si è riunita per vietare gli stadi a chi si macchia di razzismo. Quando si compra un biglietto c'è un sistema di gradimento che permette a un club di escludere dal proprio stadio chi si macchia di razzismo. Questo soggetto può essere escluso da quello stadio ma non dagli altri, per la legge. Stiamo facendo in modo che non possano farlo nemmeno negli altri stadi. Poi c'è la tecnologia: il nostro nuovo centro di Lissone è la struttura più avanzata d'Europa per la produzione dei contenuti per il calcio. Non ce l'hanno nemmeno Uefa e Fifa. Abbiamo una Var room come nessuno. Mi piacerebbe ci fosse una stanza per aiutare a debellare le discriminazioni. Stiamo verificando con il Ministero dell'Interno, senza violare la privacy, la possibilità di avere azioni di supporto in questo senso, in modo da poter prelevare il soggetto e portarlo fuori dallo stadio a vita".
Il format della Serie A.
"Ci sono partite avvincenti con tutte le squadre che possono ambire a posizioni di classifica diverse. Le piccole società sono fondamentali all'interno del torneo e possono essere il messaggio sportivo più bello. La Figc lascia alla Lega se continuare a 18 o 20, se ne sta discutendo e ci sono posizioni diverse. Chi è più esposto in Europa chiede meno partite, chi ha paura di retrocedere no. Mi sembra la direzione sia restare a 20, ma le prossime riunioni ci diranno qual è la scelta migliore".
Dazn.
"Evidentemente Dazn ha acquisito i nostri diritti. Le nostre strutture avevano fatto tutte le verifiche sulla possibilità di avere il nostro campionato solo sulla rete. Le condizioni c'erano e ci sono. Dazn è responsabile di questo, ho ripetuto più di una volta che è inaccettabile quanto successo, mi pare che nelle ultime domeniche qualcosa di meglio si sia visto. E' stato un passo estremamente importanti, è la prima volta che distribuiamo su una tecnologia nuova, speriamo che questo imponga l'uso della tecnologia a banda larga in tutta Italia il prima possibile".
I provvedimenti più urgenti che servono dal governo.
"La più urgente è la rateizzazione dei contributi fiscali. Non è stata data ora e mi auguro che entro fine anno venga introdotta con gli emendamenti. Trovo assurdo non darne altre, come le sponsorizzazioni del betting che ci sono in tutta Europa. Ha comportato 120 milioni di perdita. Non costa nulla al nostro Paese".
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