Lunga intervista di Gerard Martín al quotidiano catalano Mundo Deportivo, durante la quale il difensore del Barcellona è tornato a parlare del match perso in semifinale di Champions League contro l'Inter. 

In occasione della gara di andata contro l'Inter in Champions, terminata in parità, si è parlato anche della possibilità che Iñigo potesse giocare come terzino. Ma Flick ha continuato a optare per Gerard Martín.
"Che il mister abbia continuato a scommettere su di me nei momenti di dubbio è un punto molto positivo per la mia fiducia. E volevo dimostrargli che non si sbagliava e che poteva continuare a fidarsi di me".

La partita contro l'Inter a Milano, nonostante l'esito finale, è stata la migliore partita della tua vita?
"Personalmente, sì, è una delle migliori. Mi è piaciuta molto anche la sfida sul campo del Borussia Dortmund, in Champions. La partita con ll'Inter è finita male per tutti. Anche se internamente ero soddisfatto della mia performance, ho finito con l'essere molto arrabbiato per il risultato finale".

Il fatto di essere tifoso del Barça da piccolo da un plus?
"È un punto in più che ha questa squadra. La maggior parte, per non dire quasi tutti, è molto coinvolta con questo club e questo significa che se hai ancora qualcosa da dare puoi svuotarlo tutto in campo. Stai giocando e lottando per il club che tifi e questo ti fa dare sempre tutto".

Eri intimidito da rivali come Lautaro o Thuram? Perché un anno fa giocavicontro di loro sulla Play Station...
"No, ci sentiamo in grado di competere contro chiunque, con fiducia e senza paura".

Bene, e ora la domanda chiave di quella partita, l'azione con Dumfries che ha portato al 3-3 di Acerbi era viziata da un fallo?
"Sì, per me è stato un fallo. Sono sincero, perché è passato del tempo, ma per me era fallo a nostro favore". 

Hai visto la giocata ripetuta molte volte, soprattutto negli ultimi cinque minuti?
"Sì, soprattutto subito dopo la partita o il giorno dopo. Ho guardato molto l'azione perché ho sentito qualcosa sul campo (il fallo) che poi non è stato segnalato, e volevo vedere se era davvero quello che avevo sentito".

Perché? Pensava che avrebbe potuto fare qualcos'altro in quell'azione?
"No, non è che pensassi di poter fare di più, perché se ne avevo bisogno, non potevo fare nient'altro".

Sezione: Copertina / Data: Mer 16 luglio 2025 alle 12:14
Autore: Egle Patanè
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