Giovane campioncino cresciuto a Buenos Aires e sbocciato definitivamente nelle fredde terre russe. Con un futuro che potenzialmente potrebbe legarlo in modo indissolubile anche all’Italia. Sia in una squadra di club, che nella rappresentativa guidata da Roberto Mancini.
Parliamo di Sebastián Driussi, punta classe ’96, che solo poche stagioni fa si trasferì dal River Plate allo Zenit su esplicita richiesta del mister jesino.

L’allenatore credette così tanto nelle sue capacità che investì 15 milioni di euro, sconfiggendo così, a livello di calciomercato, la concorrenza dell’Inter e di altre società del Vecchio Continente. Oggi il tecnico marchigiano, conscio che l’atleta è maturato e conta su un doppio passaporto, pensa a una possibile convocazione dell’oriundo con gli Azzurri.

Di tutti questi temi, e non solo, FcInternews ha chiesto conto in esclusiva a Gustavo Pedrozo, l’agente di Driussi.

Come definirebbe il tipo di gioco del suo assistito a chi non lo conosce?
"Ha dimostrato di essere un giocatore che sposta gli equilibri. Con molta formazione nella parte della proprie competenze e del gruppo. Si trova molto bene con calciatori che hanno come obiettivo finale il gol. Fornisce assist e segna. Non è un 9 di area, ma un atleta che può compiere varie funzioni. La posizione dove crea maggiori pericoli è quella di un 9 che parte arretrato".

Possiamo paragonarlo a Dybala?
"No, Driussi è più attaccante. Lui ha qualcosa del “Kun” Aguero e di Higuain".

Sebastián è oriundo, ha la cittadinanza italiana. Mancini sta pensando a lui per la nostra Nazionale. È stato avvertito di questa ghiotta possibilità?
"Lui lo sa per quello che è uscito fuori dalla stampa. Ma nessuno della Federazione Azzurra ha contattato lui o me. Poi chiaro, Mancini è un grande tecnico che ha sempre confidato nelle potenzialità del giocatore. Lo ha portato allo Zenit e ha investito molti soldi su di lui. Per questo Driussi è grato al mister italiano. I russi pagarono la clausola e dimostrarono di credere davvero su di lui. E hanno continuato a puntarci anche dopo il classico periodo di adattamento".

Quindi non è stata presa alcuna decisione in merito alla Nazionale Italiana?
"No, anche perché ripeto, nessuno ci ha contattati. Non c’è stato nulla di formale. O deciso. Sono rumori. Poi se Mancini ci chiamasse per un interesse concreto immagino che Sebastián ci penserebbe. Lui è argentino, gli piacerebbe giocare nella selezione del suo Paese, ma l’Italia è una grande rappresentativa, e per lui potrebbe essere un’occasione calcistica importante. Vediamo. Per ora è giusto dire che io credo che potrebbe pensarci. Giocare in una Nazionale è il meglio che può capitare a qualunque calciatore".

È vero che l'Inter lo aveva seguito in passato? E perché poi la scelta è toccata sullo Zenit?
"Sì. I nerazzurri e la Sampdoria in particolare dal campionato italiano avevano mostrato interesse. Abbiamo avuto tante riunioni con il River Plate perché molte squadre lo volevano. Poi la decisione è stata indirizzata verso la società russa perché loro hanno potuto pagare la clausola rescissoria su chiara indicazione di Mancini. Il tecnico lo ha voluto fortemente. E devo dire che al giorno d’oggi si può affermare che sia stata una preferenza azzeccata".

In futuro lo vedrebbe bene nel campionato italiano?
"Io credo che la Serie A sia il sogno di Driussi. Parliamo del torneo più adatto per le sue caratteristiche, ecco perché immagino che un giorno vi competerà. Si tratta di un passo che potrebbe avvenire molto presto. Non nella prossima sessione di calciomercato, anche se io non chiudo mai alcuna porta perché non si sa mai, e lui vorrebbe giocare da voi".

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Sezione: Esclusive / Data: Dom 09 dicembre 2018 alle 16:30
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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